“A occhio abbiamo fatto un’impresa storica”. È stato il commento a caldo di Matteo Salvini, dopo le prime proiezioni sul risultato, favorevole per la coalizione di centro destra, che sarebbe uscito dalle urne umbre per l’elezione del presidente di Regione. Exit poll, pronostici e proiezioni, tutto ha parlato fin da subito di una sconfitta della coalizione Pd-M5S. La stessa che governa il Paese, la stessa che il segretario democratico Nicola Zingaretti auspicava in quanto “forte coalizione politica” di “straordinaria novità”, “l’esperimento interessante da mantenere anche per il futuro”.
L’alleanza forzata M5s-Pd, messa su a settembre per arginare il fenomeno Salvini senza bisogno del consenso degli italiani, è franata. Ma che è franata, o meglio è stata bocciata, al primo confronto elettorale, nella regione più piccola dell’Italia centrale, rossa da tempo immemore.
E’ Donatella Tesei, la nuova governatrice dell’Umbria. Avvocato, classe 1958, è entrata in politica nel 2009. Senatrice per la Lega dal 2018, è stata scelta da Matteo Salvini come candidata della coalizione di centrodestra in Umbria. Si è confrontata con il più giovane Vincenzo Bianconi, 47 anni, imprenditore, candidato della coalizione di sinistra. La Tesei ha vinto con il 57,5% delle preferenze, esattamente il 20% in più rispetto a Bianconi.
Che il risultato potesse essere più o meno questo ce lo eravamo tutti immaginato quando dai dati sull’affluenza (64%) si è capito che qualcuno aveva suonato la campana per svegliare gli elettori più distratti, quelli che alle precedenti regionali del 2015 si erano astenuti per puro disinteresse (9%). Oggi stanchi – a distanza di tre anni dal terremoto nulla si è ancora mosso per la ricostruzione e i fondi sono stati assegnati solo pochi giorni fa in vista delle elezioni – e sfiduciati anche per lo scandalo della sanità, i concorsi truccati, che hanno portato alle dimissioni la governatrice dem Catiuscia Marini. Le vicende dell’intera regione, sono speculari rispetto a quanto sta avvenendo in Italia. Rappresentano, infatti, una sintesi del Paese reale, schiacciato tra i fasti, anche eccessivi e gonfiati, celebrati in passato e la disillusione del presente. Nel mezzo la crisi, mai finita, e i diversi scandali a motivo dei quali gli umbri hanno voltato pagina e detto addio alle giunte di sinistra che l’hanno governata per oltre 60 anni .
Sui singoli partiti, il conteggio ufficiale dice che la Lega è il primo partito col 37,0 per cento dei voti, seguita dal Partito Democratico con il 22,3 per cento, da Fratelli d’Italia con il 10,4 per cento e dal Movimento 5 Stelle, che si è fermato al 7,4 per cento. Forza Italia ha ottenuto il 5,49 per cento dei voti, mentre le due liste civiche della coalizione di Bianconi non hanno ottenuto insieme più del 3 per cento dei voti.
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