Abbiamo perso oltre 20mila euro di ricchezza pro capite dal 2007 ad oggi. E nel settore immobiliare si valutano perdite di oltre 10mila euro a testa. Il presidente dell’associazione Confcommercio-Censis, Carlo Sangalli, presentando Outlook Italia 2019 e analizzando i dati sui consumi, negli ultimi 13 anni, rileva un calo di 1.048 euro a cittadino. E va ancora peggio se si guarda al dato sul reddito disponibile (-1.887 euro pro capite) e alla ricchezza finanziaria (-9.619 euro pro capite). Unico dato in crescita tra il 2007-2019 riguarda l’ammontare dei contanti e dei depositi a vista che si attesta a 3.470 euro pro capite.
“Serve un progetto credibile di riforma”
E’ ormai un dato di fatto che la fiducia di famiglie e imprese è in calo da diversi mesi, un fenomeno, che spiega la fragilità degli investimenti, della produzione e dei consumi. Per Sangalli, l’incertezza che emerge dall’Outlook “induce al risparmio precauzionale e le spese obbligate frenano la propensione al consumo”. Per questo, “resta l’abbandono chiaro e definitivo delle clausole di salvaguardia sull’Iva”.
“La crescita è un’illusione ottica”
Se la recessione economica in Italia è “tecnicamente superata” sono però in pochi a credere nella ripresa. Tanto che gli analisti dell’Outlook Italia 2019 rilevano che dal fronte della fiducia delle famiglie arrivano segnali contraddittori: quasi la metà degli italiani, tra il 30% ed il 40%, non è neppure in grado di dire se crede nelle scelte economiche del Paese oppure no.
Dello stesso avviso Mariano Bella, direttore ufficio studi Confcommercio: “La crescita è un’illusione ottica, e il Paese è un po’ bloccato”, sottolinea . La recessione “è superata tecnicamente, ma siamo a livelli di crescita talmente esigui che siamo dentro l’errore statistico. La sensazione di sfiducia e paura c’è ed è abbastanza netta”. Il Paese “non ha la spinta giusta da parte dei cittadini per trasformare la stagnazione in qualcosa di meglio”.
Dal dicembre 2016 le cose non sono cambiate e la capacità di spesa delle famiglie è rimasta inalterata rispetto all’anno precedente: il 43% non riesce ad aumentare i consumi perché ha il problema delle spese obbligate. E il 51,8% nel 2019 se disponesse di più soldi manterrebbe lo stesso stile di vita e metterebbe quei soldi da parte per coprire eventuali criticità. “La ripresa nella vita delle persone si vede molto poco” è la conclusione di Mariano Bella.