Roma, M5S: problemi e defezioni per la Raggi

Polemiche, divisioni nel Movimento, nomine contestate, incarichi rifiutati. È iniziato così il percorso di Virginia Raggi come sindaco di Roma che dopo 20 giorni ancora non aveva ancora una giunta completa. A chi rispondeva che a Torino la sua collega pentastellata Chiara Appendino aveva già presieduto la prima seduta, Alessandro Di Battista aveva specificato che “Roma non è Torino”, alludendo alle difficoltà di governare una città complessa e problematica come la capitale.

Ora la giunta c’è (la Raggi l’ha presentata lo scorso 7 luglio), ma le polemiche non si sono placate. Dopo quelle relative alla nomina di Daniele Frongia come capo di gabinetto (una sorta di “braccio destro” del sindaco), Roberta Lombardi lascia il mini direttorio costituito per supervisionare, almeno all’inizio, la gestione della Capitale. Ed è forse proprio sulla ‘gestione’ che la Raggi e la Lombardi non si sono trovate d’accordo: il pomo della discordia sarebbero due nomine del 28 giugno, una quella di Daniele Frongia, ex consigliere comunale ed amico personale della neo sindaco, a fianco del quale ha fatto il suo ingresso in Campidoglio e quella del suo vice, Raffaele Marra che ha lavorato per le amministrazioni di Gianni Alemanno e Renata Polverini.

Per quel che riguarda Marra, vi sarebbe un problema di “coerenza politica” e, benchè un altro dei volti “pubblici” del Movimento, Luigi Di Maio, parli di voler evitare “pregiudizi su chi ha lavorato in altre amministrazioni”, è un nome che stride con quell’aria di “rottura” del sistema che evidentemente respiravano coloro che hanno votato CinqueStelle alle elezioni di giugno.

Più problematico il caso di Daniele Frongia: a parte il rapporto personale con la Raggi, la sua nomina sarebbe stata a rischio di revoca per via della Legge Severino. Secondo il protocollo dell’incandidabilità infatti, chi ha detenuto cariche politiche nei due anni precedenti, come Frongia, non potrebbe ricoprire carichi “amministrativi” al vertice. La Raggi ha però chiesto il parere dell’Anac, che ha dato il via libera. Alla fine, Frongia è stato nominato vicesindaco e come capo di gabinetto è stata scelta Daniela Morgante.

Sia la Lombardi che la Raggi negano che la defezione della deputata romana sia dovuta a dissapori interni. “Mi spiace deludere coloro i quali in questo momento stanno parlando di liti, gelo o siluramenti rispetto al lavoro che tutti stiamo facendo su Roma. Non è così”, ha affermato ieri la Lombardi”.

In questi giorni il lavoro per Italia 5 Stelle entra sempre più nel vivo. Stiamo preparando tutto affinché la terza edizione in programma a Palermo il 24 e 25 settembre vada al meglio. Purtroppo per questo il mio supporto nello staff romano sarà differente: continuerò a dare una mano a Virginia ma dall’esterno sui temi che ho sempre seguito. Credo che insieme abbiamo fatto tante cose molto importanti, per questo oggi Roma è a 5 stelle.

In futuro riusciremo a farne altre altrettanto importanti, ma intanto sono certa che Paola, Gianluca e Fabio Massimo (gli altri ‘portavoce’ componenti dello ‘staff’ capitolino) riusciranno a sostenere il nostro sindaco giorno per giorno.

Insomma, non si può negare che all’interno del Movimento si avverta la pressione. E le divisioni interne lo dimostrano.

 

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