Il lleader spirituale indiano Sathya Sai Baba, ricoverato dallo scorso mese in un ospedale del suo ashram dell’India centrale, si è spento all’età di 85 anni. Da diversi giorni, dopo la notizia del deterioramento della sua salute, migliaia di fedeli si erano nella cittadina di Puttaparthi (Andhra Pradesh), presidiata dalla polizia, pregando per un “miracolo”.
E alla notizia della morte, in migliaia hanno affollato l’ashram di Puttaparthy, per rendere omaggio a quello che, per molti, era considerato un vero e proprio dio vivente. Sathya Sai Baba, nato Sathya Narayana Raju Ratnakaram (Puttaparthi, 23 novembre 1926), è un religioso e oratore indiano. Nato in un piccolo villaggio nell’Andra Pradesh (India del sud), all’età di 14 anni affermò di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi (e la seconda incarnazione di Kalki, l’avatar del Kali Yuga), prendendo quindi il suo nome. Ha milioni di devoti, a livello mondiale, molti dei quali facenti parte dell’Organizzazione Sathya Sai.
L’insegnamento di Sathya Sai Baba si fonda sul concetto che l’uomo sia essenzialmente divino e che debba quindi impegnarsi a riscoprire la propria natura divina.Sathya Sai Baba – riferisce wikipedia – ha più volte affermato di non voler fondare una nuova religione, né una setta o un nuovo credo, o di volere raccogliere proseliti; nonostante sia nato in un contesto induista, il suo messaggio vuole essere universale e si rivolge indistintamente ai fedeli di tutte le religioni a cui raccomanda la sincera adorazione di Dio nelle forme e nei mezzi propri di ciascuna religione: cardine del suo insegnamento è infatti l’unità delle religioni e delle discipline spirituali, concepite come strade differenti verso l’unico Dio. Molta importanza è data al canto devozionale (bhajan) e alla preghiera (con la ripetizione dei mantra), al servizio altruistico disinteressato (seva), e allo studio della spiritualità attraverso i testi sacri e spirituali di ogni tradizione o cultura. Afferma inoltre che l’essere umano, per potersi definire tale, dovrebbe vivere secondo cinque valori principali, i cosiddetti valori umani, presenti – seppur in modo latente – in ogni individuo: verità, amore, pace, rettitudine e non-violenza; la cui costante e progressiva riscoperta e messa in pratica costituisce la vera essenza della ricerca spirituale.« C’è una sola razza: la razza dell’umanità.C’è una sola religione: la religione dell’Amore.C’è un solo linguaggio: il linguaggio del cuore.C’è un solo Dio: Egli è onnipresente. »(Sathya Sai Baba)
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