Separazione Lario-Berlusconi:per la ‘povera’ Veronica assegno dimezzato

'Solo' 46 mila euro al giorno che moltiplicati per i 30 dì, escluse le eccezioni,assommano a 1, 4 milioni mensili. Meno della metà (3 mln) di quanto stabilito dal Tribunale di Milano per la separazione Berlusconi-Lario.

‘Solo’ 46 mila euro al giorno che moltiplicati per i 30 dì, escluse le eccezioni, assommano a 1, 4 milioni mensili. Che però sono meno della metà della cifra stabilita lo scorso dicembre dal Tribunale di Milano a chiusura della sentenza di separazione della coppia Lario – Berlusconi: 3 milioni di euro al mese, come assegno da corrispondere da parte del Cavaliere a partire dall’estate del 2010, quando la sua ex, Veronica, lasciò definitivamente villa di Macherio, residenza occupata per oltre vent’anni insieme ai tre figli. Lo ha deciso la sezione famiglia della Corte d’appello civile di Milano che ha respinto in sostanza la richiesta del leader del Pdl di sospendere d’urgenza l’esecuzione provvisoria della sentenza del Tribunale, in attesa della sentenza di secondo grado L’ordinanza della Corte non ritocca il provvedimento del Tribunale e riguarda solo una istanza di sospendere l’assegno mensile riconosciuto a Veronica Lario, che al momento non è stata accolta, anche se il versamento milionario, è stato stabilito a decorre dal settembre 2010 e non dal maggio precedente. L’aspetto economico della separazione tra gli ex coniugi Berlusconi verrà di nuovo affrontato, tra le altre cose, nel giudizio di merito nel corso di una nuova udienza che si terrà all’inizio del prossimo anno. Berlusconi, definendola una decisione “abnorme” e “fuori da ogni logica”, a marzo, ha infatti impugnato la sentenza di separazione con cui la nona sezione civile, alla fine dello scorso dicembre, aveva stabilito che doveva pagare alla ex consorte un appannaggio complessivo di 36 milioni all’anno per garantirle “un tenore di vita analogo a quello goduto durante la convivenza”.

In cambio lei rinunciava alla villa di Macherio, la residenza alle porte di Milano che ha un valore stimato di 78 milioni di euro, e all’addebito “per colpa” della separazione. Una decisione questa che mandò su tutte le furie l’ex capo del Governo il quale, in tv, definì i tre giudici donna che lo firmarono “femministe e comuniste” provocando una pioggia di polemiche e anche la reazione dei vertici degli uffici giudiziari milanesi. Poi, dopo l’ennesimo tentativo di trovare un accordo con Veronica, Berlusconi, ritenendo troppo onerose le prescrizioni disposte in primo grado, tramite i suoi legali, ha fatto ricorso in appello, chiedendo contestualmente di sospendere d’urgenza il maxi versamento degli alimenti. Richiesta che non è stata accolta se non per quei pochi mesi dell’estate del 2010, anche se l’ultima parola e che riguarderà tutta la vicenda arriverà solo con il giudizio di merito, il prossimo anno.
Né vincitori né vinti, dunque. Auguriamoci solo che nelle chiese non venga indetta una colletta straordinaria per compensare della ‘ingente’ perdita economica l’ex lady dell’ex presidente del Consiglio.

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