Quattromila solo in Italia. Un milione nel mondo in un solo anno. Uno ogni 40 secondi mentre ogni tre secondi c’è un tentativo non andato ‘a buon fine’, ovvero secondo le intenzioni di chi lo ha messo in pratica.
Stiamo parlando dei suicidi. I dati sopra citati sono dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che pone in evidenza come negli ultimi cinquant’anni vi sia stato un incremento di questi atti portati a termine deliberatamente da persone con difficoltà personali e non solo. L’Oms infatti considera il suicidio come un problema complesso, non ascrivibile ad una sola causa o ad un motivo preciso, derivante invece da una articolata interazione di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturali ed ambientali.
La tendenza all’aumento dei casi di suicidio è una triste realtà che, se confermata, nel 2020 porterà una perdita di vite umane superiore al milione e mezzo di persone. Ipotesi inaccettabile e da scongiurare, soprattutto se si considera che il suicidio è la seconda causa di morte tra i ragazzi sotto i 20 anni.
Ecco perché ogni anno, da oltre un decennio, si celebra la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, su iniziativa dell’OMS e dell’IASP (Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio). Quest’anno cade sabato 10 settembre l’appuntamento con le numerosissime iniziative a livello locale, regionale e nazionale per aumentare la consapevolezza pubblica nei confronti del problema del comportamento suicidario e le opportunità per la prevenzione del suicidio. Perché, non dimentichiamolo, il suicidio è stato da sempre stigmatizzato e il ruolo dello stigma rimane uno dei principali problemi nell’esecuzione degli interventi preventivi.
Ma proprio nell’ambito degli interventi che anticipino eventuali gesti estremi come quello di togliersi la vita, a Roma presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù per prevenire il rischio suicidio, è attivo un servizio di day hospital dedicato e un call center neuropsichiatrico 24 ore su 24. Gli esperti consigliano ai genitori di monitorare i segnali di disagio dei figli, primi fra tutti i cambiamenti repentini dell’umore, del comportamento, della socialità.
Drastici e improvvisi mutamenti nel modo di comportarsi degli adolescenti non vanno sottovalutati- spiega il responsabile di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù, Stefano Vicari – Bambini sempre molto allegri e sereni che improvvisamente diventano chiusi, cupi, che non vogliono più uscire di casa e relazionarsi con gli altri; giovani che mettono in atto comportamenti autolesivi come tagliarsi o ferirsi, che perdono interesse per attività – come lo sport – prima ritenute entusiasmanti; studenti brillanti che hanno un drastico calo del rendimento scolastico; estrema irritabilità, reazioni esagerate a una delusione o a un insuccesso, sono tutti segnali di disagio che i genitori devono cogliere. In situazioni del genere il consiglio è di rivolgersi a strutture sanitarie adeguatamente attrezzate per la gestione di questi casi”.
A beneficio della depressione, che è sempre alla base della scelta di porre fine ad una esistenza non più soddisfacente, arriva anche una dieta appropriata per la gestione dei disturbi psichiatrici. Pesce azzurro, frutta secca, erbe come valeriana e passiflora, ma anche verdura e frutta fresca, sono gli alimenti che in virtù delle sostanze contenute (zinco, ma soprattutto magnesio) sono indispensabili per il benessere psichico. Esse possono infatti fungere da ‘antidoto’ alla depressione e quindi rappresentano una delle strade percorribili per arginare il fenomeno del suicidio. Se ne parlerà a Roma in un evento in programma il 13 e 14 settembre presso l’Aula magna del Rettorato della Sapienza. L’incontro è curato da Maurizio Pompili, Responsabile del Servizio per la Prevenzione del Suicidio e Referente Italiano e Deputy Chairperson del Council of National Representatives della International Association for Suicide Prevention, in collaborazione con la Fondazione internazionale Menarini. Al convegno, gratuito e aperto al pubblico, parteciperanno relatori di prestigio internazionale e professionisti della salute mentale.
Il suicidio si può prevenire. E i meccanismi attraverso i quali la nutrizione può impattare sulla salute mentale sono oggi sempre più studiati dalla psichiatria – dichiara il prof. Pompili – E’ già stato studiato che le abitudini alimentari influiscono sul funzionamento del sistema immunitario, che incide sul rischio di depressione e sappiamo, dice ancora Pompili, che “il cervello opera a un alto tasso metabolico e utilizza una grossa quota di energia e nutrienti”. Motivo per cui diventa importantissimo “fornire all’organismo sostanze come omega-3, vitamine del gruppo B (in particolare acido folico e B12), colina, ferro, zinco, magnesio, S-adenosilmetionina, vitamina D e amminoacidi”.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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