Una Lazio bella ma sprecona si fa raggiungere dal Napoli in extremis

E’ finito 1-1 l’atteso anticipo del sabato sera dell’Olimpico tra Lazio e Napoli. Un risultato che, tutto sommato, va stretto ai biancocelesti che hanno creato di più sia  in avvio che dopo l’1-0 e che hanno sfiorato il gol-vittoria in pieno recupero ma che, sostanzialmente, serve a poco ad entrambe le contendenti. Il Napoli, infatti, perde di nuovo contatto dalla capolista Juve, ora a +5 sui partenopei, mentre la Lazio spreca un’altra occasione non solo di reinserirsi nella lotta al vertice ma anche di puntellare un terzo posto, ora insidiato dalle milanesi con l’Inter, vittoriosa in casa sul Chievo, portatasi ad un solo punticino dall’ultima piazza utile per la Champions. Di confortante c’è, però, il gioco ritrovato, almeno finchè la squadra di Petkovic ha avuto energie. Una partita, nel complesso, tra le migliori in assoluto viste nell’arco della stagione. Una Lazio molto intraprendente e veloce in avvio con Floccari ( preferito, come annunciato, a Saha nel ruolo di vice-Klose) in rete dopo soli 11’, abile a controllare un pallone servitogli con il contagiri da un finalmente arrembante Konko. Colpevole, nell’occasione, l’intera difesa azzurra che lascia indisturbato in area il centravanti calabrese cui, in questo periodo, le ciambelle riescono con il buco anche al cospetto di marcature ben più attente. Sembra il prologo ad una cavalcata trionfale dei padroni di casa ma Candreva trova un De Sanctis attento e dopo il sempre attivo Floccari stampa un destro di rara potenza sul palo con l’estremo partenopeo fuori causa. Passata la tempesta, il Napoli mostra segnali di reazione con Zuniga e Cavani che timbra una clamorosa traversa. Nella ripresa, è la squadra di Mazzarri a condurre le danze ma la Lazio sembra controllare agevolmente sino all’ultimo, pirotecnico, quarto d’ora in cui Lulic, dopo un’occasione sventata da Campagnaro a porta sguarnita, spreca un gentile “cadeau” offertogli da Cannavaro con un frettoloso tentativo di “cucchiaio” che De Sanctis neutralizza senza patemi. Gol sbagliato, gol subito: sembra una frase di circostanza ma è proprio quel che avviene con il Napoli che, impegnato in un rabbioso forcing finale, prima manda Inler al tiro con Marchetti bravo a deviare in angolo e, sui conseguenti sviluppi, perviene ad un pareggio non del tutto meritato ma che era nell’aria grazie ad un’autentica prodezza in acrobazia di Campagnaro, autore di un gesto tecnico da consumato bomber. Mancano tre minuti al 90’, ma le emozioni, come a Genova, sono ancora per cuori forti e per chi ha benzina in serbatoio. Il Napoli sembra averne di più e va vicino al vantaggio con Pandev che costringe Marchetti all’ennesima prodezza. La Lazio sembra sulle ginocchia ma ha ancora un sussulto con Candreva, finalmente tornato a livelli di eccellenza, che fila via come un razzo e centra per Floccari che, di testa, colpisce una clamorosa traversa. Poteva essere il copia incolla del palpitante finale di gara con la Juve in coppa ma il rischio, a questo punto, è di vedere, invece, la ben più amara riproposizione del film già visto nelle ultime due stagioni con la Lazio sempre protagonista di un girone d’andata a ritmi da primato e poi risucchiata dalle inseguitrici. Il dopo partita riserva anche la sgradevole replica stizzita del presidente Lotito, piccato da domande sulla mancanza di adeguati rinforzi a gennaio in vista di infortuni e cali di forma ( altro dèja vu). Ma non c’è tempo da perdere in sterili polemiche: giovedì riprende l’Europa League con l’insidiosa trasferta a Moenchengladbach con il Borussia e, soprattutto, recuperata la brillantezza nella prestazione, occorre tornare a fare tre punti in campionato, cosa che non riesce da un mese.

D.P.