Il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra finanziaria.”La Manovra è stata preparata e costruita con tutti ministri e le loro strutture. Da Tremonti c’é stato il difficile lavoro di collegamento tra tutti ed è stato personalmente a confronto con i membri del governo e i suoi uomini hanno collaborato con altri ministeri ed oggi arrivato un testo condiviso” ad affermarlo il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi.
Dopo i “reiterati inviti del capo dello stato” sulla manovra, “ci auguriamo che pareggio di bilancio diventi obiettivo comune e condiviso” da tutte le “forze responsabili”. “Il decreto legge, la manovra insomma, tende a ridurre” il deficit da qui al 2014 con un “leggero intervento anche quest’anno”, ha aggiunto il premier. L’approvazione della manovra “non ha come obiettivo quello di tenere in vita il governo, legittimamente eletto e che resterà in carica fino a fine legislatura” ha infine riferito.”Il pareggio di bilancio non è un obiettivo di ragioneria ma un obiettivo politico ed etico del Paese. Un bilancio in pareggio si riflette nelle scelte di responsabilità tra cittadini e le generazioni, un Paese in deficit è in deficit di cifra morale”, ha invece affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. “Avremmo potuto inviare a ottobre il testo – ha aggiunto – ma come sempre è tradizione di questo governo l’abbiamo fatta prima dell’estate. Nel 2008 abbiamo fatto una manovra evitando di metterci a saldi aperti, chiudiamo prima estate con una manovra triennale equilibrata nella composizione distribuzione e nel profilo temporale”.Nella manovra “prevediamo un forfait fiscale del 5% complessivo riguardo alle imprese fatte dai giovani fino a 35 anni, con una durata di 5 anni”. Le misure – sottolinea – “riguardano anche le persone escluse dal mondo del lavoro come i cassa integrati”.La riduzione dei costi della politica “é stato oggetto assolutamente di una concorde valutazione. Il valore non è economico, non ci fai la manovra ma senza non entri nella stanza della manovra. Non puoi ridurre se non ti autoriduci”. Nella manovra non ci sara’ la tassa sui Suv, ha assicurato il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, intervenendo al Tg4. Sulla pausa del Cdm Casero aggiunge: ”la manovra e’ molto complessa da 45 miliardi e quindi richiede tempo. Si stanno definendo nel dettaglio i costi della politica e una commissione sta riscrivendo la norma”. E sul fisco ”ci sara’ una delega che sara’ definita nelle prossime settimane e portera’ alla riduzione delle tasse per tutti partendo dai ceti deboli”. Accolta dal Consiglio dei ministri nel testo della manovra economica anche la riforma di Cinecitta’ proposta dal ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan. La societa’, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, rinasce come Cinecitta’ Luce, societa’ piu’ agile e snella vigilata dal Mibac che si dedichera’ unicamente e in maniera piu’ incisiva alle sue funzioni storiche ovvero promozione, distribuzione e conservazione del patrimonio cinematografico. Nella riforma e’ prevista anche una riduzione del numero dei dipendenti che pero’, viene sottolineato, non causera’ alcun danno perche’ verranno assorbiti dal ministero.Entro il 31 dicembre 2011 il governo potra’ concludere accordi con regioni ed enti locali ”aventi ad oggetto la semplificazione delle procedure di alienazione degli immobili in passato di proprieta’ degli Istituti Autonomi Case Popolari. E’ quanto si legge nella bozza della manovra, dove si spiega che la misura ha l’obiettivo di ”favorire l’accesso alla proprieta’ dell’abitazione”.”Nel caso in cui corrispondesse al vero il taglio del fondo di riequilibrio, aggiuntivo rispetto a quello prodotto con la manovra del 2010, si decreterebbe la chiusura dei servizi comunali e il federalismo arriverebbe al capolinea”: sarebbe questo, secondo indiscrezioni, il giudizio sulla manovra espresso dall’Anci, il cui board sta verificando i contenuti dell’ articolato. Se le indiscrezioni fossero confermate, si apprende dall’Associazione dei Comuni, il testo comporterebbe ”il rinvio, se non la fine, dell’applicazione del federalismo fiscale per i Comuni, che risulta essere ormai totalmente compromesso. A questo punto le uniche vie possibili da percorrere sembrano essere quelle dei ricorsi alla Corte Costituzionale”.Con la manovra arriva anche la possibilita’ di destinare il 5 X mille alla cultura. Secondo quanto si apprende da ambienti ministeriali a partire dal prossimo anno e quindi per la dichiarazione che si fara’ nel 2012 a proposito dei redditi 2011 i cittadini italiani potranno destinare il 5 X mille ai soggetti annessi al reparto. In particolare il testo prevede l’introduzione di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali tra le finalita’ della destinazione del 5 X mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Nessun taglio dalla manovra, invece, per il ministero dei Beni culturali. Il Mibac è stato formalmente escluso sia dal taglio dei residui passivi sia da qualsiasi ipotesi di rimodulazione futura delle risorse. Nessun taglio quindi per beni culturali né spettacolo né istituzioni culturali. E’ confermata, inoltre, per l’anno 2012 “una tassazione agevolata del reddito dei lavoratori” collegato “a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa”. Il “Governo, sentite le parti sociali, provvede entro il 31 dicembre 2011 alla determinazione del sostegno fiscale e contributivo” in questione, “nei limiti delle risorse stanziate con la legge di stabilità”.Stretta, invece, sulle assenze dei dipendenti pubblici. Con le nuove disposizioni contenute nella bozza della manovra, la visiti fiscale per assenza per malattia arriverà “sin dal primo giorno, quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative”. In precedenza, il controllo poteva essere disposto “nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative” dell’amministrazione.Sale, con tempi e modalità soft, l’età pensionistica delle donne nel settore privato. A partire dal 2020, ci vorrà un mese di più, cioé 60 anni e un mese, per andare in pensione: è quanto si legge nella bozza della manovra, che spiega come i requisiti anagrafici verranno poi aumentati di due mesi a partire dal primo gennaio 2021, per poi proseguire in modo progressivo fino all’ultimo scaglione, fissato al primo gennaio 2032. Nessun taglio dal 2013 agli enti locali ‘virtuosi’, ovvero quelli che rispetteranno la nuova serie di parametri, fissata nella bozza della manovra finanziaria. Si va dal rispetto del Patto di stabilità interno nel triennio precedente, alla partecipazione all’azione di contrasto all’evasione fiscale, dal livello di spesa per le auto blu fino al numero di sedi di rappresentanza. Alla scadenza, inoltre, del 31 dicembre 2012, se le frequenze che il governo ha messo all’asta per gli operatori di telefonia mobile non saranno rese disponibili, “l’Amministrazione competente procede senza ulteriore preavviso alla disattivazione coattiva degli impianti avvalendosi degli organi di polizia postale e delle comunicazioni”. E’ quanto prevede la bozza della manovra, che stabilisce alcuni correttivi alla Legge di stabilità nella quale sono contenute le misure per l’asta delle frequenze da cui il Governo si aspetta un introito di almeno 2,4 miliardi di euro. Fino all’effettiva liberazione delle frequenze della banda 790-862 MHz, gli assegnatari dei relativi diritti d’uso “hanno diritto a percepire un importo pari agli interessi legali sulle somme versate a decorrere dal primo gennaio 2013. Il ministero dell’Economia e delle finanze si rivale di tale importo sui soggetti che non hanno proceduto tempestivamente alla liberazione delle frequenze stesse”. La manovra prevede anche che una quota, non superiore al 50 per cento, delle eventuali maggiori entrate accertate rispetto ai 2,4 miliardi di euro definiti dalla Legge di stabilità, “sono riassegnate nello stesso anno al ministero dello Sviluppo economico per misure di sostegno al settore”. Inoltre una quota del 10% delle maggiori entrate può essere utilizzata per compensare le tv che liberano le frequenze, annullando il tetto previsto dei 240 milioni. In caso non si raggiungesse l’obiettivo dei 2,4 miliardi, infine, la bozza prevede la possibilità di non procedere ai tagli lineari ai ministeri come dice la Legge di stabilità, ma di operare “variazioni compensative degli accantonamenti”, al fine di “garantire ai ministeri la necessaria flessibilità gestionale”, ma solo per “effettive, motivate e documentate esigenze”. La manovra sarà in Aula alla Camera la settimana tra il 25 e il 30 luglio. Lo ha stabilito in via preliminare la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il provvedimento, infatti, inizierà il suo iter parlamentare dal Senato.”Da quanto sappiamo il provvedimento sulla manovra di bilancio è per noi molto preoccupante perché non prevede iniziative per la crescita e fissa scelte pesantissime per la possibilità di erogare i servizi”: Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, commenta la manovra appena varata. “La mia proposta di tagliare lo stipendio dei ministri non ha trovato nessuna obiezione. Pertanto sono certo che questa misura sarà contenuta nella manovra che il Consiglio dei ministri sta per approvare”. Ad assicurarlo è, invece, il ministro per l’Agricoltura, Saverio Romano, conversando con i cronisti a Montecitorio. “Questa manovra, infatti, non dovrà essere solo adeguata, ma anche giusta. Pertanto i tagli dovranno partire da chi ha di più e non certo da chi ha di meno”. Gli effetti della manovra si produrranno essenzialmente nei prossimi anni quando ci saranno altri governi? “Sono certo – risponde Romano – che il prossimo governo sarà ancora di centrodestra…”.
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