Voto Erasmus: ancora una farsa all’italiana

Gli studenti Erasmus non potranno votare dall'estero, potranno esercitare il diritto al voto solo tornando in Italia.

Gli studenti Erasmus non potranno votare dall’estero, potranno esercitare il diritto al voto solo tornando in Italia. Annamaria Cancellieri lo aveva detto molto chiaramente il 19 gennaio scorso, ammettendo i limiti della legislazione italiana in merito.

A partire da quella dichiarazione, si sono scatenate polemiche nel corso della settimana. Monti il giorno stesso aveva chiesto di “fare tutto il possibile per garantire il voto agli studenti all’estero”. L’Unione Europea, pur non volendo entrare nel merito della questione, aveva rilasciato comunicati dai quali traspariva chiaramente la contrarietà alla posizione del nostro ministro dell’interno. ”Nel XXI secolo far votare i cittadini non residenti nel paese d’origine non è un’impresa poi così ardua”, aveva sottolineato.

voto erasmus

Gli studenti chiamati in causa, circa 25mila, hanno fatto sentire la loro voce sul web. I politicanti di turno che li hanno appoggiati, senza se e senza ma, sembrano ignorare che il problema è decennale in quanto nasce proprio con il “Progetto Erasmus”.
Hanno parlato di decreti “ad hoc”, ma le speranze si sono man mano affievolite, sino alla sconfitta di martedì sera: il Consiglio dei ministri si è arreso, come ha ammesso, davanti a “difficoltà insuperabili”. Anzitutto per  le tempistiche ristrette e , soprattutto,  per i dubbi sulla “costituzionalità nel selezionare unicamente gli studenti Erasmus, escludendo tutti gli altri soggetti che si trovano all’estero per ragioni di studio, ma senza una borsa Erasmus, come nuova categoria di elettori temporanei”.

Insomma, non è stato possibile riconoscere il sacrosanto diritto al voto. Sostanzialmente l’epilogo di questa pagina politica, potrebbe chiudersi esattamente con le medesime parole con cui il ministro Cancellieri l’aveva inavvertitamente aperta:    “Gli studenti Erasmus non potranno votare dall’estero”.

Tuttavia si stanno mobilitando enti tutt’altro che governativi per aiutare gli studenti a tornare in Italia per il 24 e 25 febbraio.

Alitalia offrirà tariffe agevolate mentre  alcuni atenei si stanno attrezzando per risarcire gli studenti che intendono recarsi alle urne. La solidarietà non sembra mancare, almeno finché questa garantirà pubblicità a basso costo. Quello che sembra essere completamente assente, invece, è la fiducia generale nei confronti della politica, ancora una volta in ritardo nell’interminabile varo della nuova legge elettorale e delle sue regole. Voto Erasmus compreso.

E.S.

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