Scampato il pericolo sfiducia, il ministro della Giustizia si dimetterà: è la condizione del candidato segretario del Pd.
Scampato il pericolo di essere sfiduciata dalla Camera, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ora deve difendersi dagli attacchi esterni e dai nuovi verbali dell’interrogatorio di Salvatore Ligresti.
Matteo Renzi non fa passi indietro e, intervistato nel corso della trasmissione “Uno Mattina”, rilancia la richiesta di dimissioni.
“Sulla vicenda Cancellieri è stata lei stessa a fare la sintesi perfetta – ha detto il principale candidato alla segreteria del Partito democratico -. Lei ha detto ‘il vecchio Pd mi avrebbe difeso’; e alla fine il Pd ha votato a favore. Il nuovo Pd credo che non difenderà più casi di questo genere, ma dipenderà da quello che accadrà l’8 dicembre”.
Quella data corrisponde al giorno delle primarie per la scelta della nuova guida del Pd, dopo l’interregno di Guglielmo Epifani. I democrat, richiamati all’ordine dal premier Letta (“Se cade la Cancellieri, cade il governo”), alla fine hanno votato contro la mozione di sfiducia al Guardasigilli, presentata dal Movimento 5 stelle. Tutti compatti, anche se tra i malumori, compreso Pippo Civati, che su Twitter si è beccato gli insulti dei suoi follower per il cambio di linea in extremis.
Una volta definita la nuova leadership del Pd e approvata la legge di stabilità, si ridiscuterà della posizione della Cancellieri, che potrebbe ricevere il via libera alle dimissioni, che in quel momento sarebbero meno destabilizzanti per l’esecutivo di Palazzo Chigi.
Lo stesso Renzi ha affermato che la Cancellieri “ha scritto una brutta pagina dando l’impressione che la legge non è uguale per tutti”, ma al tempo stesso ha ribadito che “non si manda a casa il governo se il premier mette la fiducia”.
Quando calerà la tensione, si chiederà alla Guardasigilli di evitare alla maggioranza l’imbarazzo della sfiducia e di firmare di suo pugno le dimissioni.
All’interno della coalizione di governo c’è chi sostiene la fiducia senza se e senza ma, come Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e Forza Italia. Per fare quadrato attorno alla sua collega, il ministro della Difesa Mario Mauro ha criticato la posizione del sindaco di Firenze.
“Renzi sta scavando una voragine sotto il Governo e questa voragine sarà pronta per il 9 dicembre”.
Secondo Mauro non sono emersi elementi per mettere fuori dall’esecutivo la Cancellieri. Tutt’altra idea rispetto al futuro segretario del Pd.
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