La formazione della Giunta capitolina sembra destinata a trasformarsi in chimera per il sindaco Virginia Raggi. Salvatore Tutino doveva andare a sostituire Marcello Minenna come assessore al Bilancio della capitale. Invece anche l’ex magistrato della Corte dei Conti, “da 20 giorni sulla graticola” si è tirato indietro “per il clima che c’è all’interno del partito che dovrebbe sostenere la Giunta di Roma”.
Si definisce “un tecnico non condizionato da adesioni acritiche” ha affermato Tutino che aggiunge: “anche le persone animate da buone intenzioni, e serie come la Raggi, se non sono messe nelle migliori condizioni non possono fare molto”
Ciò che è particolarmente significativo è che stavolta Tutino punta il dito non contro forze esterne e di opposizione che orchestrano campagne mediatiche faziose ma direttamente contro il M5S, quello che, in teoria, dovrebbe sostenere in tutto e per tutto il lavoro della giunta di Virginia Raggi, neo sindaca pentastellata.
Al contrario, da diversi giorni – continua Tutino – sono sulla graticola sottoposto a esami surreali. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro”.
L’ex magistrato ed ora Consigliere della Corte dei Conti si riferisce agli attacchi di una parte del Movimento, che lo aveva criticata aspramente già tre anni fa.
E’ una scelta di Virginia, vedremo se sarà confermato – aveva dichiarato Fico al quotidiano ‘La Stampa’ – Ma non c’è dubbio che su quel nome abbiamo fatto delle interrogazioni parlamentari, rilanciate da Di Battista e da Ruocco. Diamo per scontato che, se noi facciamo un’interrogazione, un sindaco se la vada a leggere. E’ depositata. Può essere anche sbagliata e ha ragione la sindaca, ma certamente prima deve valutarla”.
“Non posso accettare accuse totalmente infondate e prive di ogni elemento di verità – ha risposto Tutino all’ Adnkronos – Avevo dato la mia disponibilità consapevole delle difficoltà e dei rischi che l’impegno avrebbe comportato. Ma pensavo a difficoltà legate all’impegnativo lavoro che mi sarei trovato ad affrontare come assessore al bilancio della Capitale”.
“Continuerò, con serenità e rinnovato impegno, a dare il mio contributo alla Corte dei conti” ha concluso il Consigliere.
P.M.
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