“La vita è una combinazione di pasta e magia”.
Ne era talmente convinto il grande maestro del cinema Federico Fellini che nella celeberrima scena di La dolce vita (1960) in cui Anita Ekberg entra vestita nella fontana di Trevi richiamando l’attenzione di Marcello Mastroianni, l’attrice non sta dicendo “Marcello, come here!”, bensì “Spaghetti carbonara: one, two, three!”. D’altronde il piatto italiano per eccellenza, cardine della dieta mediterranea e il preferito di casa nostra, anche all’estero riscuote un successo tale da vedere raddoppiati i consumi rispetto a dieci anni fa.
Come poteva mancare anche per questo alimento, considerato tra i più salutari ed equilibrati, il suo giorno celebrativo? Ogni anno il 25 ottobre si festeggia il World Pasta Day, indetto dall’Unione Italiana Food e dall’IPO (International Pasta Organisation), che è oggi alla sua 21esima edizione. Celebrativo sì. ma con l’obiettivo precipuo di sensibilizzare il pubblico italiano e internazionale su un prodotto tradizionale d’eccellenza, di fornire le giuste informazioni sulle sue qualità nutrizionali e promuoverne il suo consumo. Il tema di oggi sarà dunque la praticità di un piatto che si cucina rapidamente in centinaia di modi differenti, la convivialità e, naturalmente, la bontà della materia prima: la pasta. Viene riproposta inoltre quest’anno la seconda edizione di ‘Al Dente’, l’iniziativa che per una settimana porta nei menù di 130 ristoranti italiani e di tutto il mondo un piatto di pasta, ispirato al movimento #VivoMediterraneo.
Ma di cosa è fatta la pasta? Rivediamolo insieme, anche perché le modalità di produzione sono cambiate nel corso del tempo, pur rimanendo il prodotto sempre lo stesso.
Grano duro e grano tenero sono due varietà del cereale più diffuso al mondo: il frumento. In Italia si coltivano entrambi: il primo è più diffuso nelle regioni meridionali e in particolare in Puglia; il secondo in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. La semola di grano duro contiene un particolare glutine che consente alla pasta secca di tenere la cottura e restare al dente.
Quanto al formato, si fa presto a dire pasta: in Italia ne abbiamo esistono 300 tipi. Al mutare della forma, cambia anche la sostanza: spaghetti, penne o rigatoni si differenziano, e tanto, per sapore e consistenza. Ognuno ha una particolarità e si abbina a determinati ingredienti.
“Se è vero, come dice Alessandro Dumas padre, che gli inglesi non vivono che di roast-beef e di budino; gli olandesi di carne cotta in forno, di patate e di formaggio; i tedeschi di crati e wurstel; gli spagnoli di ceci, di cioccolata e di lardone rancido; gl’italiani di maccheroni, non ci sarà da fare le meraviglie se io ritorno spesso e volentieri sopra ai medesimi, anche perché mi sono sempre piaciuti; anzi poco mancò che per essi non mi acquistassi il bel titolo di Mangia maccheroni”.
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