Olli Rehn mercoledì proporrà la chiusura della procedura per deficit eccessivo dell’Italia. Il commissario europeo Affari economici proporrà la decisione al resto della Commissione per mettere fine alla vertenza aperta contro l’Italia nel 2009 per le responsabilità del governo di Centrodestra. Viene premiato il risanamento del governo Monti e la credibilità con la quale l’esecutivo di Enrico Letta si è presentato in Europa: Rehn prende atto degli sforzi italiani per riportare il disavanzo sotto la soglia critica del 3% del prodotto interno lordo, ma chiede al nostro Paese di proseguire senza esitazioni sulla strada del risanamento dei conti pubblici
Ritornando tra i paesi virtuosi l’Italia non sarà più sottoposta ai vincoli sulla spesa che hanno frenato l’azione dei governi in questi anni. Si profila un’uscita piena e senza alcuna condizione dal club dei paesi inaffidabili. Ciò permette al governo Letta di aprire la vera partita europea su due fronti. Primo, beneficiare della flessibilità ottenuta da Monti per i paesi virtuosi. In secondo luogo lo stop alla procedura per defict permette a Letta di presentarsi al summit di fine giugno con maggiore forza politica per ottenere misure Ue a sostegno della crescita e dell’occupazione giovanile.
Insieme allo stop alla procedura, mercoledì la Commissione approverà le raccomandazioni di politica economica per ogni paese europeo, Italia compresa. Bruxelles chiede anche di mantenere un avanzo primario adeguato, ovvero il saldo tra entrate ed uscite al netto del pagamento degli interessi sul debito, in modo da ridurre il gigantesco debito pubblico italiano. L’obiettivo di un deficit 2014 dell’1,8% potrebbe essere allentato di uno 0,5-0,8%, mettendo a disposizione del governo fra i 7,5 ed i 10 miliardi di euro per misure anti-crisi: riduzione degli oneri fiscali e contributivi per i neo assunti, taglio dell’Irap per le imprese, e niente aumento dei ticket sanitari per le famiglie.
Si chiede al nostro paese di migliorare l’efficienza della Pubblica amministrazione anche con una semplificazione del quadro regolamentare nei confronti di cittadini e imprese. Si indica poi la necessità di accelerare i tempi della giustizia civile, di rinforzare le norme anticorruzione e di migliorare l’uso dei fondi europei nelle regioni del Sud. Il terzo punto affrontato da Bruxelles riguarda il miglioramento del sistema bancario. La quarta raccomandazione chiede di attuare pienamente la riforma Fornero e di prendere nuove misure per l’occupazione giovanile e femminile. Anche questo un forte assist per Letta che, in vista del summit di fine giugno, sta portando avanti una battaglia politica per ottenere misure e fondi per l’occupazione giovanile. Al governo Bruxelles suggerisce comunque di migliorare il sistema di formazione professionale e i servizi pubblici per il collocamento dei neolaureati. Si chiede di rivedere le agevolazioni fiscali, di riformare il catasto e di mantenere alta la guardia nella lotta all’evasione. Infine Bruxelles invita Roma a proseguire le liberalizzazioni dei settori lavorativi ancora non toccati dai precedenti governi.
E.S.
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