I castelli Romani sono sconvolti in questi giorni da alcuni episodi di violenza nei confronti di donne. Un 41enne è stato fermato oggi, ma le perlustrazioni continuano.
È una vera e proprio caccia all’uomo quella che, in questi giorni, sta coinvolgendo Velletri e altri piccoli centri abitatati dei Castelli Romani. Un’ escalation di aggressioni che, a partire dal due febbraio, stanno letteralmente terrorizzando la zona. Il più violento è avvenuto lo scorso 9 febbraio. Erano le 2.30 del mattino quando una 19enne stava rientrando da una serata passata in compagnia degli amici ed è stata colta di sorpresa dall’aggressore.
La giovane stava salendo in auto nel parcheggio sotto piazza Garibaldi, a Velletri. Davvero efferato il comportamento dello squilibrato che, prima l’ha presa a pugni, poi le ha rubato le chiavi della macchina, l’ha caricata e l’ha portata nel buio del parcheggio, proprio dietro al cimitero del paese. Lì ha abusato sessualmente della ragazza, ormai esanime, e l’ha abbandonata derubandola della borsetta. Fortunatamente, la 19enne aveva ancora con sé il cellulare e ha potuto chiamare i genitori che l’hanno raggiunta e portata d’urgenza al vicino ospedale di Velletri con lesioni al volto, alla nuca e all’addome. Dopo le prime analisi, la malcapitata è stata costretta a rivolgersi alle cure di un centro specialistico di Roma in vista di un possibile intervento di ricostruzione maxillofacciale.
In precedenza altre due donne erano state rapinate, assalite e violentate con le stesse modalità, per questa ragione la Procura di Velletri, confrontando gli elementi delle tre aggressioni, pensa che possa trattarsi di un maniaco seriale. Intanto, è stato diffuso l’identikit dell’ipotetico violentatore: alto un metro e ottanta, robusto, con un cappello, pelle scura, forse di origine romena e si sposterebbe in treno perché non in possesso di una vettura. Proprio sul treno è avvenuta una delle ultime aggressioni. Martedì 19 febbraio una donna di 38 anni è stata aggredita in via Orti Ginneti, nel centro di Velletri. Stava andando a prendere la figlia a scuola quando un uomo armato di coltello l’ha prima picchiata e poi rapinata di un anello. A quel punto, secondo alcuni testimoni, l’uomo intercettato dalle forze dell’ordine è fuggito verso la stazione ferroviaria e lì è salito su un treno in direzione di Roma Termini. Sul convoglio ha tentato di assalire un’altra donna, ma le urla della signora hanno attirato le preoccupazioni di altri passeggeri e il malvivente, nei pressi della stazione di Lanuvio, ha attivato il freno d’emergenza, facendo perdere le sue tracce nelle campagne circostanti.
E intanto, sono numerose le minacce di giustizia “fai da te” cha arrivano ai nuclei investigativi che si occupano del caso, ma l’appello del Commissariato di polizia di San Martino è di non mettere in atto alcuna azione di “giustizia privata”e che chiunque abbia degli indizi rilevanti sulla vicenda, li fornisca al più presto agli investigatori, per poter dare una soluzione veloce a questa penosa situazione.
Oggi una prima svolta nelle indagini. A finire in manette un 41enne romano, noto alle forze dell’ordine, che aveva appena picchiato una donna nel parcheggio di Ciampino nel tentativo di rubarle la macchina. L’uomo è stato bloccato dai militari, già in allerta per gli episodio dei giorni scorsi, e la donna portata d’urgenza all’ospedale San Giuseppe di Albano. La certezza che si tratti dell’autore delle violenze seriali che hanno sconvolto i Castelli Romani nei giorni scorsi, si avrà solo grazie agli accertamenti in corso.
Una significativa visione dell’accaduto, ci viene offerta dalla lettera che le “Donne di Velletri” hanno inviato al Sindaco e al Commissariato. E’ indirizzata “a tutti gli uomini”. L’accorato appello delle donne dice “abbiamo paura e non ci sentiamo più libere di muoverci per andare a lavoro, a fare la spesa, a portare i figli a scuola, o solo di fare una passeggiata e ancora e ancora …”. Non sono solo donne, ma anche madri, sorelle, mogli, fidanzate, amiche umiliate e sconvolte dalla mancanza di libertà e rispetto che coinvolge, come sempre, un “bersaglio” così facile e appetibile. L’appello è di rompere il silenzio e l’omertà che consentono e legittimano queste violenze ed è rivolto agli uomini, i quali sono pur sempre padri, fratelli, figli, mariti e come tali toccati direttamente dalla vicenda.
I.V.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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