È iniziato il terzo scrutinio per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica che si concluderà con un’altra fumata nera. Il risultato non riserva infatti sorprese se si considera che sia Pd che Pdl hanno dichiarato di votare scheda bianca, il Movimento 5 stelle rimane fedele al suo candidato Rodotà e lo sarà anche alla quarta votazione. La novità sta nel fatto che il Pd si ricompatta attorno al nome di Romano Prodi. Scelta mai condivisa dal Pdl che la considera una “tragedia”, una “scelta che spacca il Paese”. Anche Scelta Civica non accetta la proposta di Bersani e ripropone la Cancellieri.
Per essere eletto, a Romano Prodi servono 504 voti (maggioranza assoluta dei 1007 elettori) dalla quarta votazione. Il centro sinistra, da solo, ne ha 496 (ma c’è sempre l’ incognita dei franchi tiratori). La strada per lui e per il Pd quindi è ancora in salita. Occorreranno in giornata una serie di colloqui e contatti del leader democratico per trovare un allargamento dei possibili votanti per Romano Prodi. Alla Camera circola voce di una strategia con la quale il centrodestra punta a far emergere le contraddizioni interne ai Democratici. Pdl e Lega potrebbero votare Massimo D’Alema, fin dalla terza votazione, per dare un’ indicazione chiara di quale candidato considerano adeguato per il Quirinale.
Intanto emergono altri numeri interessanti da un sondaggio realizzato dall’ Istituto Swg in esclusiva per Agorà: per il 25 percento degli italiani, tra i tre maggiori partiti accreditati dalle urne, il Pdl è quello più responsabile nei confronti del Paese in questa delicata fase politica. Segue il Pd con un distacco di due punti (23%), mentre il Movimento 5 Stelle si ferma al 17. E cresce ancora la fiducia degli italiani in Matteo Renzi, che guadagnando 5 punti rispetto alla settimana scorsa, si conferma il leader politico più gradito con il 61 percento dei consensi e distacca il leader del suo partito di oltre 30 punti.
Sono percentuali da tenere presente nel caso in cui, come si paventa, si dovesse tornare prestissimo a votare per avere un governo nazionale: una settimana ancora e si compiono i due mesi esatti dalle politiche di febbraio.
A.B.