Arrestato Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega

L’ex tesoriere della Lega nord Francesco Belsito è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere, truffa aggravata e riciclaggio, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Milano. L’ordine di arresto è scattato anche nei confronti di Stefano Bonet

L’ex tesoriere della Lega nord Francesco Belsito è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere, truffa aggravata e riciclaggio, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Milano. L’ordine di arresto è scattato anche nei confronti di Stefano Bonet, imprenditore veneto nonché uomo degli investimenti del Carroccio in Tanzania, Romolo Girardelli, procacciatore di affari legato proprio a Bonet, e Lombardelli.
Secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, Belsito avrebbe intrattenuto rapporti con multinazionali impegnate nel campo ospedaliero ed il sospetto è che abbia accettato soldi in cambio di appalti pubblici adocchiati dai manager.
Il legale di Belsito, Alessandro Vaccaro, a proposito del provvedimento di custodia cautelare, ha chiarito che  “l’arresto non è relativo alla questione delle spese del partito, ma riguarda società e movimentazioni di denaro” ed ha aggiunto: “Siamo meravigliati, comunque, che l’arresto arrivi ora, a un anno dall’interrogatorio”.
Nell’ordinanza si legge: i quattro “si associavano tra loro allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di appropriazione indebita, riciclaggio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, costituendo un’ organizzazione stabile”. Sempre secondo l’ordinanza Belsito “in forza del potere ‘politico’ derivante dalle cariche rivestite” avrebbe influenzato le “decisioni di istituzioni e di grandi imprese pubbliche e private”; Bonet sarebbe stato l’attore principale per “la emissione di false fatture finalizzate alla costituzione di fondi neri, in modo da consentire l’altrui evasione fiscale e il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché dotato di società e relazioni bancarie all’ estero in grado di occultare la provenienza delittuosa del denaro conseguito attraverso i reati dell’associazione”. Infine Girardelli e Lombardelli avrebbero agevolato e procurato “la conclusione di affari con le imprese dai quali ricavare proventi illeciti, in virtù delle loro relazioni personali”.
In poche parole una truffa ai danni dello Stato da 8 milioni di euro.
Belsito – già indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto milanese Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, che un anno fa aveva travolto la Lega, costringendo anche il suo segretario, Umberto Bossi, a dare le dimissioni – è stato condotto da Genova nel carcere di San Vittore a Milano.

C.D.

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