A Letta l’incarico di formare il governo

Enrico Letta, vicesegretario del Pd prima delle dimissioni di tutta la classe dirigente del partito, è stato convocato da Napolitano per incarico di governo

Il suo nome era stato affiancato fin da ieri sera a quello di Giuliano Amato. Poi questa mattina, proprio ad Enrico Letta Napolitano ha dato l’icarico di formare il governo.
Nel corso del lungo colloquio avuto ieri da Giorgio Napolitano con la delegazione del Pd, guidata dallo stesso Letta, Napolitano avrebbe chiesto un dettagliato resoconto della direzione del partito e delle posizioni delle varie ‘ anime’. L’ obiettivo era capire, dopo che il Pdl aveva espresso preferenza per Giuliano Amato, quale nome avrebbe avuto maggiori garanzie di sostegno all’ interno del Partito democratico.

Letta ha comunicato di aver accetto con riserva l’incarico, dichiarando che non si tratterà di “un governo che non nascerà a tutti i costi, ma solo se ci saranno le condizioni”. Poi aggiunge specificando che, comunque, il paese “ha bisogno di risposte”, soprattutto “quella parte del Paese che non ce la fa più”. E, per andare avanti, il vicepresidente del Pd sottolinea la necessità di rendere nuovamente credibile la politica nostrana: “o si ritrova credibilità, o non c’è possibilità di trovare strumenti per risolvere i problemi”. E questi sono “strumenti che solo la politica può avere”.

L’impegno dichiarato di Letta, quindi, è quello di far uscire, da questa vicenda, “una politica italiana diversa con riforme istituzionali per ridurre il numero dei parlamentari, cambiare il bicameralismo” ma soprattutto una nuova legge elettorale che finora “ha bloccato la situazione a tal punto che, anche se si rivotasse ora, l’effetto blocco sarebbe uguale a quello attuale e non ce lo possiamo permettere”. I tempi sono decisamente stretti e Letta cercherà di “utilizzare il più breve tempo possibile: comincerò domani le consultazioni e spero nel più breve tempo possibile di tornare a sciogliere la riserva”.

Le reazioni sono state le più disparate: positive a sinistra, ma con qualche riserva a destra.

“Bene, benissimo”, ha detto il segretario uscente del Pd, Pierluigi Bersani, mentre da Matteo Renzi è arrivato un “In bocca al lupo e un forte abbraccio”. Anche Giuliano Amato si è detto “Assolutamente soddisfatto”. Il Pdl da parte sua sembra aver gradito almeno in parte il nome di Enrico Letta, ma Angelino Alfano ha subito messo in guardia il Pd: “Se si tratta di un governicchio qualsiasi, simibalneare, lo faccia chi vuole, ma noi non ci stiamo.

La Redazione

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