L’ultimo, prima di Benedetto XVI, fu Gregorio XII quasi 600 anni fa. La rinuncia al soglio pontificio, annunciata oggi dal 265° Capo della Chiesa cattolica, in carica dal 19 aprile 2005 fino al 28 febbraio, è una decisione di portata storica che ha pochi precedenti in epoca recente. I casi storici di rinuncia, comunque, non mancano, soprattutto nei tempi più remoti del Papato: San Clemente, quarto pontefice romano, arrestato ed esiliato per ordine di Nerva nel primo secolo dopo Cristo, abdicò indicando come suo successore Evaristo, affinchè i fedeli non restassero senza pastore. Nella prima metà del III secolo, Ponziano lo imitò poco prima di essere esiliato in Sardegna; al suo posto venne eletto Antero. Silverio, 58esimo vescovo di Roma, fu deposto da Belisario e in punto di morte (11 marzo 537) rinunciò in favore di Vigilio, fino ad allora considerato un usurpatore.
Vi sono poi molti altri casi, più problematici, in cui si discute se vi sia stata rinuncia o addirittura rinuncia tacita, come nel caso di Martino (VII secolo). Altro caso più difficilmente inquadrabile è quello di Benedetto IX, che prima venne deposto in favore di Silvestro III, salvo poi riassumere la carica per poi rivenderla a Gregorio VI, il quale, accusato di simonia, fece atto di rinuncia dopo aver ammesso le sue colpe. Nella prima metà dell’ anno Mille il più celebre caso di rinuncia all’ ufficio di Romano Pontefice fu quello di Celestino V, detto anche “il Papa che fece per viltà lo gran rifiuto”, che portò all’ elezione di Bonifacio VIII nel 1294. Il Cardinale Benedetto Caetani fu tra le figure che pesò di più nella decisione di Celestino V di abdicare al soglio pontificio.
Celestino V
Una volta nominato pontefice, infatti, pare che Celestino V udisse nel silenzio della propria stanza la voce di un angelo che, per ordine divino, lo invitava a rigettare la propria nomina pontificia. In realtà, la voce non era di un angelo, bensì del Caetani stesso che successivamente, essendo un profondo conoscitore del diritto canonico, offrì la propria assistenza a Celestino V per trovare le necessarie ragioni legali per abbandonare il soglio pontificio. Celestino affidò al Caetani ed a un altro cardinale, notoriamente esperto di diritto canonico, Gerardo Bianchi, il quesito sulla legittimità dell’abdicazione per un papa: ne ebbe risposta positiva, cosicché emise la bolla ‘Constituzionem’, con la quale stabiliva che le norme da seguire per l’elezione di un nuovo pontefice in caso di dimissioni, fossero le medesime stabilite per il caso di decesso dalla ‘ Ubi pericolum’ e tre giorni più tardi si dimise.
Nel 1415 un altro Papa, Gregorio XII, eletto all’ epoca dello Scisma d’ Occidente a Roma, dopo molti anni di lotte e di contese giuridiche, belliche e diplomatiche, fece atto di sottomissione ai decreti emessi dai padri conciliari, durante il Concilio di Costanza, che era stato convocato dall’ antipapa Giovanni XXIII e presieduto dall’ Imperatore Sigismondo per dirimere ogni questione. Uno di questi decreti intimava a tutti i contendenti di abdicare, nel caso che non si trovasse una soluzione e non si raggiungesse l’ accordo fra i tre pretendenti al Soglio. Davanti al rifiuto di Benedetto XIII (rappresentante dell’ obbedienza avignonese) e alla fuga di Giovanni XXIII (poi ricondotto in Concilio e deposto), alla fine Gregorio XII acconsentì ad abdicare, dopo aver riconvocato con una sua bolla il medesimo Concilio. All’ abdicazione però non seguì l’ elezione di un nuovo Papa, che si verificò passati due anni e solo successivamente alla scomparsa di Gregorio XII, dopo la quale venne convocata un’ assemblea mista di cardinali e di padri conciliari, che elesse Martino V nel 1417. A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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