Ce ne stavamo quasi per dimenticare. Distratti dalle notizie che continuano a susseguirsi, giorno dopo giorno, sul calcioscommesse e dimentichi di quel che ancora pendeva dall’ormai lontano luglio del 2006, subito dopo gli urrà ( meglio sarebbe dire i “po popo popoo”) berlinesi. Ricapitoliamo, dunque. Qui si parla dell’altro scandalo, quello passato alle cronache come “ calciopoli”. Siamo nel 2006, alla vigilia di quello che sarà il trionfale mondiale di Germania. Scoppia, sempre sulla base di intercettazioni telefoniche, il putiferio intorno al “sistema” che vederebbe Luciano Moggi ( ma non solo) a capo di una vera e propria “cupola” che ha per scopo quello di influenzare gli arbitri ( a volte anche di decidere chi siano gli arbitri da inviare sui vari campi…) e, così, le gare di vari campionati. A vantaggio di certe squadre. A danno di certe altre. Viene accertato che la Juventus fosse, in assoluto, la più birichina ( ma non la sola). E giù, con mano pesante. Ma siamo sempre nel 2006. E cosa diceva, allora, la sentenza della Corte Federale in quel 2006? Stabiliva, tra le altre cose, che i signori Moggi, Giraudo e Mazzini ( all’epoca, vicepresidente della FIGC) dovessero scontare una squalifica di cinque anni. Con in più la “proposta di preclusione”, sorta di anticamera della radiazione, per capirci. Siamo arrivati a giugno del 2011, a poche settimane dal termine di quella squalifica. E che ne è stato di quella proposta? Se lo devono esser chiesti in tanti, durante tutto questo tempo. Tra questi tanti, l’attuale presidente della FIGC, Giancarlo Abete, il quale, a più riprese ( due, per l’esattezza) ha posto tale quesito alla Corte di Giustizia Federale, la quale rispondeva di attendere che esprimesse un parere l’Alta Corte di Giustizia presso il CONI. L’Alta Corte, il parere lo forniva e, così, il 3 marzo 2011, sulla base di tale intervento, viene messa nero su bianco una nuova norma federale che stabilisce che sia il Procuratore federale (nel caso di specie, il Dott. Stefano Palazzi) ad “attivare” la richiesta e la Commissione Disciplinare a decidere che fare in merito. Palazzi ha “attivato” la richiesta e la Commissione Disciplinare, presieduta da Sergio Artico, ha deciso in merito. Oggi, giugno 2011 ( il 15 giugno, per la precisione). E ha deciso nel senso di dare seguito a quella “proposta di preclusione” con una radiazione a carico di tutti e tre: Moggi, Giraudo e Mazzini. Vengono superati tutti i rilievi, procedurali e sostanziali, mossi dalle difese degli incolpati. Quelle procedurali perché “non esisteva un limite temporale” tra proposta e decisione e perché, a fronte dell’obiezione che si potesse versare nell’ipotesi di due diverse sanzioni per i medesimi fatti, si risponde che si è trattato “piuttosto di completare un giudizio al quale mancava un ultimo segmento di valutazione”. Quelle sostanziali ( cioè, nel merito) perché, nel caso di Moggi, la difesa si è appellata alle intercettazioni bis di dirigenti di squadre non coinvolte nella calciopoli di allora, ma il rilievo è facilmente superato dalla Disciplinare poiché si tratta di “ipotesi tuttora da accertare” e che, in ogni caso, non “fanno venir meno la gravità” delle condotte di Moggi. Ma quanto gravi queste condotte? Tanto, perché, a parere della Disciplinare, “la sanzione risulta del tutto proporzionata ai fatti commessi” per “le aberranti conseguenze” provocate da Moggi nel “modo di concepire la competizione sportiva”. E Giraudo? La sua difesa è stata imperniata sul basso profilo tenuto dal cliente, il quale avrebbe, anzi, mostrato sempre un atteggiamento “di rispetto”. Replica della Discipliare: tale comportamento sarà pure stato di basso profilo e “di rispetto”, ma, in ogni caso, “estraneo alle sentenze rese”. E, anche nel caso di Giraudo, si parla di “aberranti conseguenze” e di “intrinseca gravità” di tali condotte. Per Innocenzo Mazzini, invece, si parla espressamente di “disprezzo mostrato verso la prestigiosa carica di vicepresidente”. Quali le reazioni degli interessati? Moggi, di certo il più loquace, ha dichiarato a Libero Tv: Anche l’Avvocato Maurilio Prioreschi, legale di Moggi, ha dichiarato che si tratta di un . E, ovviamente, ha già preannunciato che impugnerà la sentenza della Commissione Disciplinare di fronte alla Corte di Giustizia Federale. Ma potrebbe non finire qui. Si potrebbe finire anche innanzi l’Alta Corte di Giustizia presso il CONI. Mentre ancora è incerto se, una volta terminati tutti i tre gradi della giustizia sportiva, si possa adire il Tar per impugnare la sentenza e, dopo, il Consiglio di Stato.
Daniele Puppo
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy