Imprenditori, politici e amministratori locali coinvolti nell’inchiesta sul clan Zagaria, fazione dei Casalesi. Nel corso della mattinata la Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito ben 69 ordinanze di custodia cautelare per reati di vario titolo tra cui corruzione, turbativa d’asta e concorso esterno in associazione mafiosa.
Nell’inchiesta condotta da pool di cinque pm della Dda (Maresca, Giordano, Landolfi, Sanseverino, e D’Alessio) e coordinata dal procuratore aggiunto Borrelli, sarebbero coinvolti anche commercialisti, ingegneri e perfino professori universitari.
Al centro dell’indagine, una serie di irregolarità in gare di appalto pubblico realizzate in varie province campane che hanno fatto subito sospettare agli inquirenti l’infiltrazioni camorristiche e della criminalità organizzata. Gli appalti messi in dubbio sono 18 tra cui uno che riguarda i lavori alla Mostra d’Oltremare a Napoli, al centro dei disordini dello scorso sabato a causa delle proteste contro il leader della Lega, Matteo Salvini.
Ma non è coinvolto solo il comune partenopeo: gli appalti finiti sotto i riflettori delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità antimafia riguardano tutto il territorio del Casertano, opere per la scuola, per l’Azienda regionale diritto allo studio, per un impianto di cremazione al cimitero di Pompei e per il nuovo museo archeologico di Alife.
Tra i politici raggiunti dalla misura cautelare il consigliere regionale Pasquale Sommese (Ncd), ex assessore al Turismo della Regione Campania (che ha accusato un malore al momento della notifica). Agli arresti anche il sindaco di Aversa, Enrico De Cristofaro, i sindaci di Riardo, l’ex sindaco di Pompei D’Alessio (ai domiciliari).
P.M.
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