Lo studio, basato su una vasta indagine globale condotta in 37 Paesi su oltre 25 mila bambini e adulti, indica tra l’altro un aumento delle disuguaglianze e del gender gap, oltre ad un raddoppio delle violenze domestiche.
In Italia prima del Covid-19
In Italia, secondo l’ ‘Atlante dell’infanzia’ di Save di Children pubblicato nel 2019, vi sono oltre un milione e 260 mila i bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta: la cifra è triplicata negli ultimi dieci anni passando dal 3,7% del 2008, pari a 375 mila, al 12,5% del 2018. Di questi bambini: 563 mila vivono nel sud, 508 mila al nord e 192 mila al centro.
La situazione attuale
Il nostro Paese che dai precedenti dati può essere classificato come ‘vietato ai minori’, entro fine anno un milione di minori in più potrebbero scivolare nella povertà assoluta, raddoppiando così la cifra già spaventosa del 2019.
Nel resto del mondo
A livello mondiale 3 famiglie su 4 hanno dichiarato di aver perso parte del proprio reddito, 2 su 3 non riescono a sfamare adeguatamente i propri figli e 9 su 10 non possono accedere alle cure mediche. Ad essere più colpiti sono soprattutto i nuclei già in povertà prima della pandemia: tra questi l’82% ha subito diminuzioni del reddito rispetto al 70% delle famiglie non povere.
Gravissime le conseguenze anche sul fronte dell’educazione, con 8 bambini su 10 che con la chiusura delle scuole hanno interrotto del tutto ogni forma di apprendimento e solo meno dell’1% dei minori più poveri che ha accesso a internet e alla didattica a distanza. E in Italia un genitore su 10 crede di non potersi permettere l’acquisto di tutti i libri scolastici, e 2 su 10 temono di non poter più sostenere il costo della mensa scolastica.
Bambine e bambini privati, nel mondo, della possibilità di studiare e sempre più esposti al rischio di subire violenze, anche in casa, e di essere costretti ad andare a lavorare per aiutare le famiglie: una condizione che incrementa ancora di più i gender gap, facendo pagare il prezzo più alto alle ragazze e alle bambine, che con la pandemia hanno dovuto occuparsi sempre più delle faccende domestiche (nel 63% dei casi, contro il 43% per i maschi), rinunciando così allo studio e rischiando di doversi sposare prematuramente spesso con uomini molto più grandi di loro.
“Questa pandemia non ha guardato in faccia nessuno, non è stata fermata dalle frontiere e ha colpito persone e comunità in ogni parte del mondo, con conseguenze gravi soprattutto sul futuro di tanti bambini – ha commentato Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children -. Il Covid ha aumentato ovunque le diseguaglianze, in Italia ma ancor di più nelle aree fragili del pianeta. Non siamo ancora fuori dal rischio sanitario, ma tra le priorità per ripartire, deve esserci quella di proteggere i bambini. Non possiamo rischiare che rimangano indietro, perché altrimenti rimarremo indietro tutti”.
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