Un richiamo anche per i numerosi leader di Stato/Governo che in questi mesi di pandemia hanno abituato cittadini e fotografi a saluti con il tocco di gomito. Le parole di Ghebreyesus non devono sorprendere: il direttore dell’Oms già a marzo scorso aveva condiviso il tweet dell’economista Diana Ortega in cui chiedeva un maggiore rispetto delle norme di distanziamento sociale, in un periodo in cui l’emergenza planetaria stava raggiungendo il suo picco.

Guardando in casa nostra, fa notizia la scelta del conservatorio di Sassari di vietare esplicitamente quella che ha definito una “incauta nuova abitudine”. Come riporta infatti La Stampa, il presidente Ivano Iai ha ritenuto il saluto col gomito una violazione del “divieto di contatto fisico e avvicinamento interumano”.  Mentre Matteo Salvini ha definito da subito il saluto con il gomito “la fine della specie umana”: tra i primi a scendere in strada tra la gente, alla fine del lockdown, il leader della Lega ha sempre rifiutato quel gesto rischiando di essere sanzionato per le strette di mano che non rifiutava a chi gliele porgheva o gli abbracci alle signore in età che cercavano conforto.

“Meglio la mano al cuore che il saluto col gomito”, consiglia l’Oms. E noi non possiamo che rivolgere queste indicazioni ai più rispettosi dei regolamenti anti-contagio.