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Non è vero che il genio è colui che non dorme mai. Anche perché pur se apparentemente il corpo e le facoltà mentali appaiono quiescenti, il cervello rimane sempre in piena attività. Questo è noto già da oltre mezzo secolo, quando un gruppo di neurofisiologi pisani dimostrò che il sonno non è un fenomeno passivo. Mediante tecniche di lesione, stimolazione farmacologica e elettrofisiologica, è stato accertato infatti che il sonno e la veglia sono due fenomeni entrambi attivi legati all’intervento di circuiti specializzati all’interno del tronco encefalico.
Possiamo quindi ragionevolmente affermare, senza tema di essere smentiti, che la creatività non può che crescere tra le braccia di Morfeo. Infatti gli individui più fantasiosi e fecondi almeno sul fronte della creatività verbale, come rivela una ricerca condotta presso l’Università di Haifa, tendono a dormire un numero maggiore di ore per notte e ad andare a letto e svegliarsi tardi.
La ricerca osserva anche un altro ambito della creatività, quella visiva, che è invece associato a una ridotta qualità del sonno. Gli esperti hanno osservato due gruppi di studenti universitari, alcuni impegnati in facoltà artistiche, altri in scienze sociali. Secondo quanto riferito in una nota dell’ateneo i ricercatori, diretti da Tamar Shochat, hanno misurato con test ad hoc la creatività di ciascun volontario e poi hanno osservato i loro ritmi del sonno facendogli compilare diari e utilizzando strumenti di monitoraggio ad hoc. E’ emerso che gli studenti più creativi sul fronte verbale sono quelli che dormono per più ore e che tendono ad andare a letto tardi e a svegliarsi tardi. Per la creatività visiva, invece, il tratto del sonno più caratteristico emerso è di essere poco riposante, talvolta costellato da risvegli notturni.Secondo gli esperti i risultati di questo studio confermerebbero che differenti meccanismi psicobiologici sono alla base di diversi aspetti della creatività.
Resta da capire se sia il sonno a stimolare certe forme di creatività o se, al contrario, è il fatto stesso di essere creativi che induce a dormire di più. Dormire è comunque il modo migliore per ‘ricaricare le pile’: fa bene alla salute, migliora l’umore, aiuta il sistema immunitario a reagire anche agli imprevisti stagionali. Come disse Marcel Proust:
Un uomo che dorme tiene in cerchio intorno a sé il filo delle ore, l’ordine degli anni e dei mondi
Non dimentichiamolo.
A.B.
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