Gite, cene, party e calcetto. Il governo detta i nuovi provvedimenti, in vigore da oggi, per scongiurare in tutti i modi un nuovo lockdown che stavolta potrebbe sferrare il colpo ferale alla nostra economia.
Le misure anti Covid arrivano con il Dpcm datato 13 ottobre 2020: nuove regole, in vigore dal 14 otobre fino al 13 novembre, che speriamo tutti siano sufficienti a rallentare i contagi in crescita dopo la pausa estiva: niente movida, stretta su feste private in casa, obbligo di mascherina anche in auto o scooter se si viaggia con non conviventi.
Il nuovo decreto del presidente Conte raccomanda di limitare le cene tra amici a un massimo di 6 persone, mentre le cerimonie civili o religiose potranno sopportare un massimo di 30 invitati.
Stop al calcetto amatoriale, sì invece alle partite negli stadi con non più di mille spettatori. Per le manifestazioni sportive al chiuso sarà consentito invece un massimo di 200 presenze.
Bar e ristoranti chiuderanno entro le 24 e non sarà più consentito, dopo le 21, sostarvi davanti per consumare qualche bevanda o anche solo per chiacchierare. Così pure fuori dalle scuole.
Per le scuole si apre un capitolo a parte: unanimità del Governo sullo stop alle gite scolastiche, mentre le Regioni propongono un ritorno parziale alla didattica a distanza per gli studenti delle superiori. Sul tema è d’accordo il governatore del Veneto zaia, mentre l’emiliano Bonaccini è di diverso parere. Anche il ministro Lucia Azzolina respinge la proposta di un ritorno parziale alla didattica a distanza, sostenendo che i focolai in classe sono per il momento contenuti, i protocolli funzionano, e che genitori e studenti vogliono frequentare in presenza come promesso dall’esecutivo per mesi. La decisione su questo punto in ogni caso sembra destinata ad essere semmai inserita in un provvedimento successivo. Non è un caso che il ministro dei trasporti Paola De Micheli convocherà le Regioni nei prossimi giorni per ipotizzare nuove misure sul trasporto pubblico locale, sotto pressione proprio a causa della scuola. L’eventuale ritocco dall’80 al 50% della capienza massima dei mezzi, però, dovrebbe essere accompagnato dalal riduzione della pressione degli utenti. Per questo motivo, potrebbe essere ripensato anche lo smart working nella pubblica amministrazione, da aumentare dal 50%al 75%, ora applicabile anche alle aziende private.
Per ridurre la pressione sui mezzi di trasporto, il Governo pensa invece di inserire nel Dpcm l’incremento dello smart working nella pubblica amministrazione, salendo dal 50% al 75% dei lavoratori. La misura potrebbe riguardare anche le aziende private.
Mentre il Governo riflette su vari temi rimasti ancora sospesi, ci sta sfuggendo l’aumento della pressione fiscale al 48%. Anzi, al 48,2. Questo il dato reale nel 2019 schizza al 48,2%: ben 5,8 punti percentuali al di sopra di quella apparente (legale) che è pari al 42,4%. Intanto il Paese più tassato d’Europa, l’Italia, scivola al 58° posto (su 180) nella classifica sulla facilità di business e al 120° sul pagamento delle imposte.
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