Come ampiamente vaticinato da tutti gli organi d’informazione è arrivato puntuale il deferimento del capitano della Lazio, Stefano Mauri, oltre a quello di altri sette tesserati cui devono aggiungersi quelli, a titolo di responsabilità oggettiva, di Lazio, Lecce e Genoa. Il tutto è riferito alle due gare sospettate di “combine” del campionato 2010/11, Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio 2011 e Lecce-Lazio 2-4 del 22 maggio 2011. La Federcalcio ha reso noto che la “Procura Federale, esaminati gli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica di Cremona ed espletata la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale 8 tesserati per illecito sportivo (Mauri, Milanetto, Cassano, Gervasoni, Zamperini, Benassi, Ferrario e Rosati). A Mauri e Zamperini la Procura contesta anche la violazione dell’Art. 1, comma 1 (violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità) e dell’Art. 6, comma 1 (divieto di effettuare scommesse) del Codice di Giustizia Sportiva. A titolo di responsabilità oggettiva sono state deferite le società Lazio, Genoa e Lecce. In relazione alla gara Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 sono stati deferiti Cassano, Gervasoni, Mauri, Milanetto e Zamperini. Deferite Lazio e Genoa per responsabilità oggettiva. In merito alla gara Lecce-Lazio del 22 maggio 2011 sono stati deferiti Benassi, Cassano, Ferrario, Gervasoni, Mauri, Rosati e Zamperini. Deferite Lazio e Lecce a titolo di responsabilità oggettiva”. Tutto come da copione, verrebbe da dire. In realtà, deferimenti relativi al filone d’inchiesta cremonese sul Calcioscommesse hanno riservato almeno una notevole sorpresa. Infatti, Il prossimo 24 luglio, davanti alla Commissione Disciplinare della Figc, si discuterà anche della presunta “combine” di Lecce-Lazio, oltre a quella di Lazio-Genoa, mentre le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi andavano nella direzione di decidere sul match tra biancocelesti e salentini solo in autunno. Il procuratore Figc, Stefano Palazzi, ha deciso, invece, di non dividere in due distinti procedimenti questa tranche dell’inchiesta lombarda. A rischiare di più, negli undici deferimenti davanti alla Commissione Disciplinare nel processo che dovrebbe prendere il via il 24 luglio, sono la Lazio e il suo capitano, Stefano Mauri, oltre al suo amico, il calciatore Alessandro Zamperini. Il centrocampista biancoceleste, infatti, è stato rinviato a giudizio per doppio illecito per entrambe le partite oltre che per la violazione dell’articolo 1, comma 1 (violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità) e dell’articolo 6, comma 1 (divieto di effettuare scommesse): Palazzi potrebbe chiedere per lui tra i 4 e i 5 anni di squalifica (per il portiere del Toro, Jean Francois Gillet, deferito soltanto per due illeciti, nel filone Bari-bis, il procuratore ha chiesto 4 anni). Ma la posizione del brianzolo potrebbe pesare anche sulla la Lazio che potrebbe subire da 4 a 6 punti di squalifica (oltre che un’ammenda), almeno in primo grado: 2 punti per la responsabilità oggettiva sul proprio tesserato per ciascuno dei due illeciti, più 2 punti per le aggravanti date dalla “effettiva alterazione dello svolgimento e del risultato della gara” e dal “conseguimento del vantaggio in classifica” ottenuto con le due vittorie dei biancocelesti. Rischiano invece 2-3 punti il Genoa (per responsabilità dell’ex tesserato Omar Milanetto, che potrebbe rimediare 3 anni e 6 mesi come tutti i deferiti per un singolo illecito)e il Lecce (che risponde per i tesserati Benassi, Ferrario e Rosati). Queste le reazioni delle società e dei propri tesserati coinvolti, per bocca dei propri legali: “Il deferimento di Milanetto era largamente annunciato, il giocatore ha ribadito la sua totale estraneità documentata da una serie di prove che, già in tempi non sospetti aveva fornito alla Procura federale”– queste le dichiarazioni rilasciate a Radio24 dall’avvocato Mattia Grassani, difensore di Omar Milanetto e del Genoa. Sull’ipotesi di un patteggiamento per ridurre i rischi di una condanna pesante Grassani ha aggiunto: “È un’ipotesi scartata e respinta in maniera netta perché è uno strumento a cui ricorre chi pensa di ricavare pericoli dal dibattimento, non chi si ritiene innocente. Escludo nella maniera più assoluta – chiude Grassani – che ci possano essere sia per Milanetto sia per il Genoa ipotesi di patteggiamento”. Quanto all’ipotesi di penalizzazioni da scontare per il Grifone nel prossimo campionato, il legale è ancor più lapidario: “Pensare a una penalizzazione per il Genoa è fantascienza”. Più prudente, ma non meno fiducioso il primo commento a caldo rilasciato a Sky Sport 24 dal legale di Stefano Mauri, l’avvocato Matteo Melandri per il quale: “Non c’è la sorpresa dell’illecito sportivo perché i giornali già ne parlavano, ma sorprende trovare un solo giocatore della Lazio e uno del Genoa per una partita che si presume combinata. Ci siamo già difesi con argomenti che hanno portato all’immediata liberazione di Mauri: se i fatti sono quelli di un anno fa (il giocatore trascorse una settimana nel carcere di Cremona, ndr) li abbiamo spiegati e sviscerati, ma bisogna vedere se ci troveremo di fronte a un quadro accusatorio ampliato e cambiato rispetto a un anno fa”. Fondamentale, quindi, per il parere del legale del centrocampista laziale, analizzare con cura le carte in cui è consacrato l’impianto accusatorio prima di ipotizzare scenari di qualsiasi tipo. A tal proposito, infatti, l’avvocato Melandri ha tenuto precisare che: “Sto ancora leggendo il contenuto del deferimento, poi attendo di vedere le carte che la Procura depositerà”. La Lazio, con la squadra intanto giunta ad Auronzo di Cadore (con Mauri nel gruppo di Petkovic) ha voluto manifestare la propria vicinanza al proprio capitano diramando la seguente la nota ufficiale: “La Lazio ha fiducia nella correttezza di Stefano Mauri e confida che il capitano dimostri la sua estraneità ai fatti. La S.S. Lazio s.p.a., preso atto del deferimento alla Commissione Disciplinare Nazionale del proprio calciatore Stefano Mauri, in riferimento alle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio risalenti al campionato 2010-2011, e del conseguente deferimento della società per responsabilità oggettiva ribadisce la propria fiducia nella correttezza del comportamento del proprio tesserato, da questi sempre affermata e rivendicata sia in sede penale che in sede disciplinare; confida che nella fase del giudizio disciplinare Stefano Mauri sarà in grado di dimostrare la sua estraneità ai fatti addebitatigli, eliminando quei sospetti che hanno indotto la Procura Federale a formulare le ipotesi di cui al deferimento”. Infine, non ha voluto esimersi da un commento sull’intera vicenda il presidente della Figc, Giancarlo Abete, per il quale: “C’è sempre l’obiettivo di avere chiarezza in tempi praticabili ma questo non deve costituire un vincolo alle condizioni di un procedimento che deve dare la massima garanzia in primis a chi è oggetto di accusa perché una compressione dei diritti di difesa non sarebbe accettabile. Nel merito non ci sono commenti particolari, che poi ci sia un focus della giustizia sportiva nelle fasi che precedono l’avvio del campionato, lo avevamo già detto e quindi naturalmente ci si è mossi nella direzione di fare un atto ritenuto nelle titolarità della procura, nel momento in cui si può avere un iter che consenta di iniziare il campionato avendo chiarezza sugli scenari in essere”.
Daniele Puppo
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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