Si muore a causa di naufragi come quello dello scorso 6 aprile nel Canale di Sicilia. Ma anche nascosti nei tir, o di stenti: quasi impossibile tenere il conto dei migranti che hanno perso la vita durante il loro viaggio verso l’Europa. A fare i conti, ora, delle tante vittime è Fortress Europe, un blog con una serie di cifre dettagliate sulla base di una rassegna stampa internazionale dal 1988.
Il dato aggiornato al 5 marzo del 2011 è di 15.760 morti documentati, dei quali 105 soltanto nei primi due mesi dell’anno. Quanto al Canale di Siclia, gli ultimi dati aggregati risalgono al 2009: sulla base degli articoli di stampa sono state 425 le vittime in totale, tra morti accertati e dispersi. “Il dato reale potrebbe essere molto, molto più grande”, avvertono i curatori del sito: “Nessuno sa dirlo con certezza. Lo sanno soltanto le famiglie dei dispersi, che dal Marocco allo Sri Lanka, si chiedono da anni che fine abbiano fatto i propri figli partiti un bel giorno per l’Europa e mai più tornati”. E la questione dei flussi migratori che sta scuotendo l’Europa non trova, nonostante le cifre, ancora alcuna soluzione. Solo a Ventimiglia sono in centinaia decisi a varcare la frontiera per poter accedere ad un destino migliore di quello riservato dalla guerra, gli stenti, la mancanza di lavoro, la fame.
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