Dopo aver rinunciato alla propria cittadinanza francese, Gerard Depardieu ha deciso di aprire un ristorante “democratico” nella sua nuova patria, in Mordovia, nella Russia centrale.
L’attore, 64 anni, con il suo ultimo, ormai noto colpo di scena, in cui ha scelto di acquisire la cittadinanza russa, ha provocato un vero e proprio cataclisma mediatico e l’indignazione di molti ex- compatrioti che, per vendicarsi, l’hanno dichiarato “morto” in alcune pagine di settimanali e quotidiani francesi.
Già noto in Francia per la sua fama di buogustaio, Depardieu ha pensato di far conoscere anche ai nuovi connazionali le prelibatezze transapline: formaggi e vini prodotti dalla stessa stella del cinema, pollame e altre specialità, tutto rigorosamente fatto in casa, ad eccezione dei formaggi, prodotti in un caseificio della zona che utilizza macchinari francesi. Peraltro, l’appassionato gourmand ha recentemente dichiarato: “Mi piace stare in cucina e servire i clienti: è come se li invitassi alla mia tavola, del resto qui si mangia quel che piace a me”.
Il ristorante denominato “democratico”perché potrà essere accessibile alle varie le fasce della popolazione, sorgerà a Saransk, dove tutti i lavoratori stanchi dopo un lungo turno di lavoro, potranno rifocillarsi per una “buona merenda”.
Ora la star risulta residente in via della Democrazia, ospite nella casa di un suo vecchio amico, nonché direttore del Fondo Nazionale di Cinema russo, Nikolai Borodachyov. Secondo Borodachyov, Depardieu è la migliore “reclame” al sistema fiscale elaborato e messo in atto da Putin in questi ultimi anni. E anche le stesse dichiarazioni scritte dall’attore al leader del Cremlino, risultano essere un’ottima pubblicità per la Russia definita da Depardieu una “grande democrazia”, alla quale augura “lunga vita!”.
Anche se Putin in Occidente non gode di una buona fama, in questi anni ha però dimostrato di essere al passo coi tempi e di comprendere che solo la “flat tax” può funzionare in Paesi dove il livelo di evasione fiscale è paurosamente elevato. Nel 2001 la Russia versava in una situazione tragica: evasione fiscale alle stelle e recessione economica aggravata dall’attentato dell’11 settembre. Putin prese in mano le redini della situazione, imponendo la “flat tax”ovvero fissando un’aliquota unica al 13%. Le conseguenze furono un boom economico e l’incremento del gettito fiscale, giunto al 25% già nel 2002.
Dunque, la Russia sogna di diventare il nuovo paradiso fiscale per “poveri ricchi” europei che, soffocati dall’austerità delle pesanti tasse imposte dal Vecchio continente, si potrebbero andare a rifugiare nella vicina Federazione. Ed è proprio per la tassazione che Depardieu ha prima apertamente sostenuto alle elezioni presidenziali Nicolas Sarkozy, poi, alla sconfitta dell’ex presidente francese, ha deciso di trasferirsi in Russia dopo la polemica sulla riforma fiscale voluta da Hollande, “la più pesante degli ultimi trent’anni” come ha detto il premier Ayrault, basata su un aumento delle tasse per le classi medie e ricche, compresa l’aliquota del 75% sui redditi superirori al milione di euro.
Depardieu, talmente persuaso, attratto e innamorato della sua nuova “dimora”, ha deciso di voler girare un film sulla Repubblica cecena, governata da Ramanz Kadyrov. “Voglio fare un film qui, un grande film a Gronzy. Sono sicuro che qui vivono persone felici. Per cantare, ballare come fanno i ceceni, si deve essere davvero felici”, ha detto l’attore in un comunicato dopo essere stato invitato a una cena di gala, accompagnata da balli tradizionali. Ma forse l’attore francese non è a conoscenza del fatto che Kadyrov è stato accusato da organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti umani, di aver perpetrato numerose violazioni, con rapimenti e uccisioni da attribuire alle forze di polizia. “Siamo lieti che le autorità del nostro paese vi abbiano concesso la cittadinanza russa. E’ stata una decisione ben ponderata e saggia”, ha detto il leader ceceno. “Grazie a Dio è arrivato il momento in cui gente di fama mondiale sceglie di vivere in questo paese.”
I.V.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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