Si sono date appuntamento su uno dei corsi principali della capitale, Sanàa, per dare alle fiamme davanti agli occhi di passanti stupiti un simbolo del loro orgoglio. E una nube di fumo si è levata dall’area per tutti i veli che le centinaia di donne yemenite di ogni età hanno voluto bruciare in segno di protesta contro la repressione degli attivisti pro-democrazia da parte delle forze di sicurezza fedeli al presidente Ali Abdullah Saleh.
A darne notizia è stato il sito web del quotidiano ‘ Yemen Times’, secondo cui il gesto delle donne di bruciare il loro capo d’ abbigliamento nella tradizione beduina significa chiedere aiuto per i clan tribali che si oppongono, anche militarmente, all’ esercito regolare.Sembra destinato a fallire, intanto, l’ accordo per il cessate il fuoco siglato ieri tra le forze fedeli al presidente yemenita e il generale Muhsin al-Ahmar, capo del primo reggimento corazzato che aveva abbandonato il capo di stato ed era passato con l’ opposizione scatenando violenti combattimenti a Sana’ a. Fonti mediche hanno riferito che oltre 25 civili sono morti negli scontri notturni scoppiati a Sanà a e Taiz tra i reparti dell’ esercito e quelli dei disertori.
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