Hollande: tagli del 50% alle Forze Armate entro il 2020

Il presidente francese Francois Hollande vuole congelare la crescita della spesa militare a partire dall’anno prossimo. Si tratta di un taglio effettivo di 30 miliardi di euro che sta per abbattersi sul bilancio del Ministero della Difesa: un risparmio di quasi il 50% della spesa corrente allineato all’ 1,56% rispetto al Pil della Francia.

Il presidente francese Francois Hollande vuole congelare la crescita della spesa militare a partire dall’anno prossimo. Si tratta di un taglio effettivo di 30 miliardi di euro che sta per abbattersi sul bilancio del Ministero della Difesa: un risparmio di quasi il 50% della spesa corrente allineato all’ 1,56% rispetto al Pil della Francia.
Mai numeri  più bassi sono stati toccati dalle forze armate francesi, che in questa maniera allontana il vincolo del rapporto del 2% spesa militare/Pil, raccomandato dalla NATO.
Oltralpe il dibattito è ufficialmente aperto, il disegno di legge che prevede il taglio del 50% ha generato inquietudine e indignazione ai piani alti del Ministero della Difesa, che parlano senza mezzi termini di “tsunami”. È l’inizio della fine della potenza militare francese?  Hollande, che in questo momento ha truppe impiegate in Mali e nella  Repubblica del Centroafrica,  è determinato a riformare profondamente le forze armate entro ottobre.
Il palpabile malessere dell’esercito, che rappresenta dopo l’Inghilterra la seconda potenza nucleare europea (circa il 10% del bilancio militare è dedicato al “programma di dissuasione atomica”) con diritto di veto  al Consiglio di Sicurezza dell’Onu,  è enorme. Il taglio dei costi, in questi termini, significa ridimensionare gravemente le forze di sicurezza e pronto intervento, rivedendo completamente le operazioni che da qui a 5 anni sono state pianificate per garantire la sicurezza e gli interessi del paese, riducendo così la Francia da alleato a semplice pedina difensiva degli USA.

E.S.

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