Ancora più su. I grillini crescono di altri 3 punti e superano il centrodestra sfiorando i 29 punti percentuali. Sono i sondaggi a dirlo e Renato Manheimer ne parla oggi sul Corriere della Sera.
Se il risultato delle elezioni ha sorpreso larga parte del mondo politico e dei cittadini, sorprende ancora di più, a dieci giorni dalla chiusura delle urne e in un momento di ‘stallo’ istituzionale, apprendere che il Movimento del comico genovese continui a raccogliere consensi. Il Pd ha proposto una sorta di intesa con il Movimento 5 Stelle, ma quest’ultimo ha dichiarato di respingerla. Il Pdl propone un governo di unità nazionale con il Pd, ma il partito di Bersani lo esclude. Non rimarrebbe che l’ipotesi di nuove elezioni, respinta però dalla maggior parte della popolazione e anche da quasi tutte le forze politiche. L’unica componente che sembra vedere con favore l’ipotesi di votare a breve è il Movimento 5 Stelle. Grillo ha infatti dichiarato di puntare a un successo ancora maggiore in una prossima consultazione, che “mandi a casa” le forze politiche tradizionali e apra la prospettiva di un governo guidato dal M5S. Nessuno sa se uno scenario del genere possa trovare riscontro nella realtà. Ma, certo, gli studi sulle intenzioni di voto condotti negli ultimi giorni (quello che pubblichiamo è stato realizzato ieri) mostrano una ulteriore crescita (di più del 3%) degli elettori che dichiarano di voler optare per il partito di Grillo, che lo porta a sfiorare il 29%. Un risultato simile è stato presentato anche da Ipsos che dà una valutazione ancora superiore al seguito del M5S, stimandolo al 29,4%. Va detto che la tendenza all’accentuazione delle intenzioni di voto per il partito vincitore delle elezioni nei sondaggi immediatamente successivi a queste ultime costituisce un fenomeno consueto e noto: gli studiosi americani lo hanno definito “bandwagon” che corrisponde pressappoco a “salire sul carro del vincitore”. Resta il fatto però che l’ulteriore crescita del M5S costituisce una conferma della popolarità di Grillo nel Paese e della persistente avversione (talvolta rabbia o disprezzo) di una larga parte della popolazione verso i partiti tradizionali. L’avanzata del M5S va a scapito di larga parte delle restanti forze politiche. Sono colpiti particolarmente Rivoluzione civile (che cala di quasi 1’1%), la Lista Monti e le altre formazioni di centro, ma anche Fratelli d’Italia e, in misura minore, lo stesso Pdl. Calano anche diverse altre forze di più modesta entità, sia nel centrodestra, sia nel centrosinistra. Oltre al movimento di Grillo, l’unico partito che fa registrare un incremento relativamente significativo (poco più dell’ i%) è il Pd, che si colloca oggi tra il 26 e il 27%. È questa crescita che permette alla coalizione di centrosinistra (che subisce invece un’erosione dei voti per Centro democratico) di mantenere grossomodo invariata la propria forza, superando l’insieme della coalizione di centrodestra, che, viceversa, subisce un decremento complessivo di poco meno del 2%. Quest’ultima coalizione viene così superata dal M5S, ciò che non era avvenuto alle Politiche. C’è da notare infine che, sulla base dei dati rilevati, la coalizione di Monti non sembrerebbe superare il 10%. Ma il margine di approssimazione insito nei sondaggi suggerisce un’ulteriore verifica di questo risultato. Non è detto, naturalmente, che il quadro sin qui delineato verrebbe necessariamente riprodotto in caso di elezioni “vere”. La campagna elettorale, infatti, potrebbe orientare in un modo o nell’altro le scelte dei votanti. Ma l’ulteriore incremento dei consensi, sia pure virtuali, per Grillo costituisce un altro monito a tutte le forze politiche.
A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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