Malesia: dieci elefanti pigmei trovati morti

I responsabili della riserva di Gunung Rara, nello Stato del Sabah, hanno trovato morti, nelle ultime tre settimane 10 esemplari di elefanti pigmei.

I responsabili della riserva di Gunung Rara, nello Stato del Sabah, hanno trovato morti, nelle ultime tre settimane 10 esemplari di elefanti pigmei. Tutti, all’apparenza  per un avvelenamento che non è ancora stato possibile attribuire a una causa precisa. “Stiamo facendo le analisi del caso” ha detto alla Bbc Masidi Manjun, il locale ministro dell’Ambiente .

Solo una volta ottenuti i risultati, si potrà stabilire se dietro la tragedia ci sia la mano dell’uomo. “Le condizioni dell’apparato digerente – ha detto ancora Sem Nathan – indicano che con forte probabilità c’è stato un avvelenamento acuto”. “È stato estremamente doloroso ritrovare tutti questi poveri animali, in particolare una femmina che aveva il cucciolo di tre mesi ancora vicino, incapace di accettare la morte della madre”.

elefanti

Il ministro dell’Ambiente Masidi Manjun fa una promessa: “Se davvero questi magnifici animali sono stati avvelenati intenzionalmente da qualcuno, non sarò contento fino a che il responsabile non sarà portato davanti alla giustizia e avrà pagato per il suo crimine”. Perché di crimine si tratta.

Lo scorso 7 luglio è stata firmata la “Dichiarazione di Cambridge sulla coscienza” dove da importanti  neuroscienziati e fisiologi, capitanati dal fisico Stephen Hawking, sanciscono il possesso da parte di numerosi animali di una coscienza come la nostra. La lista comprende tutti i vertebrati e anche qualche invertebrato. Solo alcuni decenni fa, una dichiarazione del genere sarebbe stata considerata pseudoscienza. Ma la verità è che negli ultimi anni gli studi sulle neuroscienze hanno compiuto passi da gigante, svincolandosi dalla vecchia nozione positivista che voleva l’intelligenza associata solo alle strutture della corteccia cerebrale, alle sue dimensioni e alla sua complessità. E così si è potuto scoprire che la coscienza ovvero la consapevolezza di noi stessi – la conditio sine qua non dell’intelligenza – è un concetto molto più sofisticato, che emerge dall’insieme delle strutture cerebrali. Come tale, non è strettamente associato alle dimensioni del cervello. Anzi: secondo gli scienziati, il concetto di consapevolezza sarebbe comparso nel corso dell’evoluzione delle specie viventi ben prima del previsto, ancor prima che comparissero i primi vertebrati.

Se ci fa piacere, potremmo considerarci l’apice di questo processo evolutivo. Ma non montiamoci troppo la testa. Anche perché dobbiamo ancora imparare a rispettare tutti gli essenti viventi.  Solo allora potremo ritenerci migliori delle bestie. Ma, purtroppo sono proprio gli stessi animali, troppo spesso maltrattati dagli uomini, a ricordarci il nostro ancora alto grado di disumanità.

C.D.

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