Juve-Roma dal campo al Parlamento
“Chiacchiere da bar“: si suole etichettare così le polemiche arbitrali sulle vicende calcistiche della domenica, argomento di discussione principe mentre si consuma brioche e cappuccino nei cosiddetti ‘bar sport’. Questo Juve-Roma, invece, dopo aver monopolizzato due mattinate e altrettante colazioni, rischia di stabilire un primato ineguagliabile di argomento di interesse diffuso: ora se ne dovrà parlare in Parlamento, nelle segrete stanze della Consob, in Europa (che stavolta non ci aveva chiesto proprio nulla…) dopo aver già fatto ingresso anche in Piazza Affari. Magari a colazione.
Juve-Roma: il calcio italiano nel mondo
Due interrogazioni parlamentari al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (peraltro, tifosissimo giallorosso), sull’arbitraggio di Juve-Roma e un esposto alla Consob per capire “se ci possono essere stati atti che ledono le normative vigenti, svantaggiando e penalizzando gli incolpevoli azionisti” delle due società calcistiche. Un’iniziativa bipartisan, questa, che ha visto dapprima il deputato Pd, Marco Miccoli, dichiarare: “Ricordo che Roma e Juventus sono società quotate in borsa, e quindi gli incredibili errori arbitrali, oltre a falsare il campionato e minare la credibilità del Paese, incidono anche sugli andamenti della quotazioni borsistiche. Per questo, con i miei atti parlamentari ispettivi, sollecito il Ministro Padoan e la Consob a chiarire se ci possono essere stati atti che ledono le normative vigenti, svantaggiando e penalizzando gli incolpevoli azionisti”. Ricordiamo, a tal proposito, che ieri, in Piazza Affari, a metà seduta, il titolo AS Roma Spa aveva subito un autentico tracollo avendo lasciato sul tappeto il 3,77% a 0,6505 euro. In sostanza, quasi 4 punti percentuali volatilizzati in poche ore. Mentre il titolo Juventus Football Club Spa era rimasto, sostanzialmente, stabile (un +0,22%). Ma il deputato dem ha voluto puntare il dito non solo sui risvolti meramente borsistici della vicenda ma anche sulle conseguenze d’immagine per il nostro Paese che non aiuterebbero gli investitori esteri a concludere affari in Italia: “Ritengo anche che la partita di ieri, trasmessa in tutto il mondo, abbia dato una pessima immagine del Paese. Meritocrazia e qualità vengono messi in secondo piano a favore di decisioni errate. Più che dell’articolo 18, sono sicuro che gli imprenditori stranieri siano messi in fuga soprattutto da questa arbitrarietà e mancanza di certezza nell’applicazione delle regole, assolutamente impensabile in qualsiasi altra parte del mondo civilizzato. A Roma c’è l’americano Pallotta che continua ad investire in Italia. Speriamo che ieri non abbia visto la partita. O, almeno, che l’abbia dimenticata in fretta…“, concludeva il deputato Pd.
Il capogruppo alla Camera di Fdi, Fabio Rampelli
Il deputato Pd Marco Miccoli
Poi, in una sorta di levata di scudi trasversale, si è registrato anche l’intervento su Facebook del capogruppo alla Camera di Fdi-An, Fabio Rampelli: “Stamane – scrive – presento un’interrogazione parlamentare a Padoan su Juventus-Roma e sul comportamento dell’arbitro Rocchi che avrebbe potuto e potrebbe far scaturire incidenti dalle conseguenze incalcolabili. A tutto c’è un limite – prosegue – Gli italiani pagano fior di quattrini per il campionato di calcio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio, che detiene la delega allo sport, ha il dovere di spiegarci come intenda garantire risultati ottenuti per esclusivi meriti sportivi”. Secondo Rampelli “assegnare due rigori inesistenti e un goal in fuorigioco, determinando matematicamente la vittoria della partita, può significare attribuire i punti sufficienti per l’assegnazione finale del titolo, ma anche condizionare l’andamento in borsa delle società quotate, alterare per importi milionari i premi delle scommesse regolari“. Per Rampelli, “se la Figc e la Lega calcio, che non prendono iniziative per introdurre la moviola in campo e limitare il potere discrezionale dei giudici di gara, vogliono rischiare che lo scudetto sia assegnato aldilà dei valori in campo, oltre a pagare gli arbitri e paghino tutto il resto”. L’esponente di Fdi conclude affermando: “E’ pressoché certo che non si debba far tirare fuori agli italiani un solo euro per lo svolgimento di un torneo falsato dagli errori o dai favori già accertati in passato”.
Il leghista Gianluca Buonanno
Da ultimo, il mondo della politica ha poi deciso di aprire anche un ‘fronte internazionale’. A suggerire di investire anche l’Ue della sentitissima vicenda riguardante fischietti, designazioni arbitrali (in Italia) e dintorni, ecco il deputato leghista al Parlamento Europeo e membro delle Commissioni Industria e Agricoltura e della Delegazione UE-Russia, Gianluca Buonanno: “Dopo lo scandaloso arbitraggio urge un rapido e urgente ripensamento sulle designazioni arbitrali per le partite di cartello con squadre quotate in borsa. Certe ‘strane’ decisioni non incidono solo sul risultato della partita ma anche sul portafoglio dei risparmiatori e degli scommettitori“. “Pertanto – conclude l’esponente del Carroccio – chiedo che la Commissione europea, date le proprie competenze in materia di mercato unico e, dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, in materia sportiva, di attivarsi per garantire l’imparzialità degli arbitraggi nei campionati nazionali attraverso la strutturazione di un meccanismo di nomina di arbitri internazionali di riconosciuta fama, onestà ed integrità morale“.
Intanto, Carlo Tavecchio, il neopresidente della Figc, predica calma, serenità (“Si accettino gli errori degli arbitri come quelli di calciatori e allenatori“) e tanta tecnologia: “Mi farò promotore di una richiesta alla Fifa al fine di accelerare l’iter che prevede l’introduzione della tecnologia per dirimerei casi dubbi sul posizionamento dell’evento falloso al limite dell’area di rigore, offrendo anche la nostra disponibilità per un’eventuale sperimentazione“. In sostanza, una disponibilità, da parte dell’italica pedata, di fare da ‘cavia da laboratorio’. Non un granchè ma l’unica proposta concreta, questo sì.
Per il resto, le solite ‘chiacchiere da bar sport’. Comodamente seduti ad un tavolino a consumare la meritata colazione. La loro un pò più ricca di quella di noi comuni mortali.
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