Con le dimissioni del Papa mediaticamente la campagna elettorale è terminata. Lo dice Andrea Riccardi in un intervista all’Huffington Post. Ne è convinto il ministro uscente per la Cooperazione e animatore, co-fondatore di Scelta civica, il movimento che candida Mario Monti a Palazzo Chigi. “Non credo che la scelta del Papa incida in qualche modo sugli orientamenti di voto – dice Riccardi – ma una cosa è certa: questa è la notizia, con la maiuscola. Si potrebbe dire che mediaticamente la campagna elettorale è finita”.
E sono in tanti a chiedersi quale impatto avranno le dimissione del Pontefice sulle elezioni. “La campagna elettorale è finita” alla diffusione della notizia, ha commentato per La Repubblica il sondaggista Luigi Crespi. Gli esperti sono d’accordo su un punto: sarà penalizzato chi deve inseguire, vale a dire Monti e Berlusconi. Ma anche Grillo, capace sempre di spiazzare i suoi interlocutori, alla fine potrebbe pagare.
Berlusconi, secondo il Sole24ore, “entro il 24 febbraio dovrebbe recuperare tanti voti quanti ne ha riconquistati negli ultimi mesi”. Per sperare di vincere, il leader del Pdl dovrebbe convincere il 50% degli indecisi in 15 giorni. Per fare questo, però, avrebbe bisogno di notevole presenza mediatica, cosa obbiettivamente difficile ora dopo l’annuncio di Ratzinger. A peggiorare la situazione per chi deve inseguire, nei sondaggi, il probabile vincitore Bersani, c’è anche l’inizio del Festival di Sanremo, che tradizionalmente catalizza l’attenzione degli italiani.
“Questo evento epocale dell’abbandono volontario del Pontefice – spiega Mario Sechi, spin doctor di Monti e candidato di Scelta Civica – oggettivamente cristallizza la situazione. È uno shock maggiore di tutti i possibili shock promessi da Berlusconi. E soprattutto congela le urla, impone ai leader di parlare più sottovoce”. Secondo la sondaggista Alessandra Ghisleri, l’effetto Papa è ancora da valutare. “Stiamo cercando di studiare cosa cambierà in questi giorni. Ci saranno dei blocchi che sbarra la strada a tutti. Grillo, il più eretico dal punto di vista mediatico, avrà le sue difficoltà, rimarrà impantanato”. Ma alla fine, per l’esperta, i leader delle due coalizione date per favorite dovrebbero comunque “emergere, sebbene con maggiore difficoltà”.
A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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