Seconda giornata di udienza per il caso Pistorius. Il tribunale di Pretoria sta iniziando a fare luce su quanto accaduto nella notte del 14 febbraio. Dalle ultime perquisizioni effettuate dalla polizia, sono state rinvenute due confezioni di testosterone e siringhe in camera da letto, munizioni per una pistola calibro 38, rinvenuta anch’essa all’interno dell’abitazione, non denunciate all’autorità. Testimoni, vicini di casa, affermano di aver sentito discutere animosamente la coppia dalle 2 alle 3 del mattino. Poi le urla disperate della donna, seguite da spari.
L’accusa vuole impedire l’uscita dal carcere sotto cauzione dell’ex atleta, anzi, è certa della premeditazione dell’omicidio e dell’efferatezza con cui è stato portato a termine, in quanto i quattro colpi esplosi contro Reeva Steenkamp l’hanno ferita a un braccio, all’anca e alla testa. Il suo corpo
“non presentava segni di aggressione né auto-difesa contro un’ aggressione”, come ha ammesso Hilton Botha, l’ ufficiale di polizia che coordina le indagini sulla morte ella 29enne modella sudafricana.
Il capo di imputazione per Oscar Pistorius è omicidio premeditato. L’ipotesi è stata formulata in seguito al ritrovamento di una mazza da cricket insanguinata che in una dichiarazione giurata, lo stesso campione paralampico sostiene di avere utilizzato semplicemente per abbattere la porta del gabinetto in cui si era asserragliata la ragazza, a suo dire scambiata per un malintenzionato penetrato furtivamente nell’ abitazione da una finestra. Non solo: secondo il poliziotto Pistorius non si limitò a fare fuoco ma prese con cura la mira, puntando non “direttamente” ma in maniera angolata; altrimenti, ha spiegato, data la posizione del water l’ avrebbe senz’ altro mancata.
E ancora: l’ accusato ha sempre sostenuto di essersi mosso saltellando sui moncherini, rimastigli dopo l’ amputazione di ambedue le gambe sotto al ginocchio, risalente all’ infanzia. Per Botha però i proiettili appaiono aver seguito una traiettoria “dall’ alto verso il basso”, e ciò sarebbe stato possibile solo se Pistorius avesse indossato le protesi, garantendosi così la possibilità di mantenere l’ equilibrio necessario a effettuare tiri tanto precisi. Mentre Botha parlava, Pistorius ancora una volta è scoppiato in lacrime.
E.S.