“Non stracciate le tessere elettorali, usatele per abbattere il sistema di potere che ritiene la schedatura di massa una soluzione per risolvere i problemi del calcio”. È l’appello che lancia il candidato premier di CasaPound Italia, Simone Di Stefano, agli ultras e ai tifosi italiani in vista del voto del 24 e 25 febbraio.
“CasaPound Italia – spiega Di Stefano – è da sempre per il ‘ no’ convinto alla tessera del tifoso, uno strumento anticostituzionale, che mette in mano alle questure non solo la decisione su chi può e chi non può andare allo stadio, ma anche quella sui testi e perfino sui caratteri da utilizzare per gli striscioni, distruggendo cento anni di tifoseria italiana e avallando quella logica perversa che vuole trasformare gli stadi in centri commerciali e i tifosi in consumatori, senza peraltro risolvere in alcun modo il problema della violenza”.
“Ci hanno detto che con la tessera avremmo avuto allo stadio le famiglie invece dei ‘ teppisti’ – aggiunge il candidato premier di Cpi – Beh, questo
strumento esiste da un bel po’ e le famiglie allo stadio non ci sono, gli scontri si sono spostati dagli spalti alle strade e l’unico risultato sono state curve sempre meno colorate e disagio per i tifosi, compresi quelli occasionali che hanno dovuto rinunciare ad andare a vedere magari singole partite di loro interesse. Insomma, si tratta a nostro avviso del tentativo di trasformare il calcio in un mondo di plastica, magari per favorire chi dispone dei diritti tv. CasaPound Italia ovviamente non può sottostare a questa logica, contro cui, se ne avrà la possibilità grazie al voto di chi la sostiene, ingaggerà in parlamento una battaglia epocale”.
La redazione
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