Il pm Ilda Boccassini ha chiesto una pena di sei anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, nell’ambito del processo Ruby, nel quale il Cavaliere è imputato per prostituzione minorile e concussione. La sentenza è attesa per il 24 giugno.
Secondo il pubblico ministero, nella villa di Arcore vigeva “un sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento sessuale di Silvio Berlusconi”: fatto provato “oltre ogni ragionevole dubbio”. Bocassini prosegue utilizzando parole dure: Ruby si prostituiva e ha “fatto sesso con Berlusconi”, in cambio di benefici: quello che definisce il “sogno negativo italiano”. Non solo, l’ex premier “sapeva che la ragazza era minorenne” e che la parentela con Mubarak della ragazza fosse “una colossale balla”, fatto, quest’ultimo, perfettamente noto anche ai funzionari della Questura di Milano che avrebbero assecondato “l’interesse di Berlusconi”.
Ma il vero momento di tensione in aula si è avuto quando il magistrato ha citato la show girl Miriam Loddo e l’ex consigliere per le relazioni estere Valentino Valentini come testimoni che” sono stati costretti a mentire”.
La requisitoria arriva dopo lo speciale mandato in onda su canale 5, incentrato sull’innocenza di Berlusconi.
Ilda Boccassini inizia il suo intervento esaminando la normativa vigente sulla prostituzione minorile: “Prima di entrare nel merito delle imputazioni volevo ribadire l’importanza della tutela del minore al punto che sono intervenute due leggi importanti, una nel febbraio 2006, la numero 38, e l’altra nel marzo del 2008, volute dal governo Berlusconi”.
Poi prosegue ripercorrendo la storia della giovane Karima al Mahroug, meglio nota come Ruby. Secondo il procuratore aggiunto anche Emilio Fede sapeva che la ragazza era minorenne. E commenta: “Possiamo credere che una persona che ha dedicato la sua vita e il suo credo a Berlusconi come Emilio Fede, non gli abbia detto che Ruby era minorenne?”. Stesso ragionamento vale per Lele Mora. Secondo Boccassini “È la ragazza stessa che racconta di averlo confidato all’agente televisivo, avendo notato il suo ‘atteggiamento paterno’ ”.
Inoltre, in base ai tabulati telefonici acquisiti, si evince che la giovane marocchina avrebbe “anche dormito nella residenza di Berlusconi il 20 e 21 febbraio, il 9 marzo, il 4 e 5 aprile, il 24, 25 e 26 aprile 2010 e il 1 e il 2 maggio 2010”.
Il pm conclude ribadendo che Berlusconi “non merita le attenuanti generiche” che gli sono state concesse in altri processi, come quello sul Lodo Mondadori, in virtù della sua posizione politica. Tra i vari motivi addetti ci sarebbe anche la questione dei “testimoni a libro paga”.