Prodi non sarà il presidente della Repubblica Italiana

Si allontana l’ipotesi delle urne sempre più vicine. Alla quarta votazione per la scelta del Capo dello Stato Romano Prodi non ce l’ha fatta ad essere designato quale successore di Giorgio Napolitano.

Si allontana l’ipotesi del ritorno alle urne. Almeno per ora. Alla quarta votazione per la scelta del Capo dello Stato Romano Prodi non ce l’ha fatta ad essere designato quale successore di Giorgio Napolitano. Con il quorum abbattuto, sarebbero bastate  504 preferenze, ma il Pd insieme a Sel poteva garantirne solo 496 e quindi avrebbero dovuto ‘sgraffignarne’ almeno 8 voti all’opposizione per mettersi al sicuro, Prodi non sfonda.  Le votazioni si sono concluse con 395 preferenze a suo favore, 214 voti per Rodotà (contro i 162 assicurati dal Movimento di Beppe Grillo), 76 per Anna Maria Cancellieri contro i 62 assicurati da Scelta Civica, 15 per D’Alema, 3 schede nulle e 15 bianche. Non hanno votato Pdl e Fdi. Per Bersani ed il Pd la pioggia è diventata diluvio con un partito praticamente allo sbando che non risponde alle indicazioni della segreteria. Chi abbia contribuito e determinato questa ennesima sconfitta del leader Pd va ricercato tra quanti nella scelta di Marini prima e Prodi poi hanno visto la continuità con un passato che i ‘rinnovatori’ della sinistra considerano definitivamente chiuso.

Adesso tutto diventa più complicato in quanto fallito il tentativo di coinvolgere Grillo prima e Berlusconi poi, a Bersani restano pochissime vie d’uscita che non potranno prescindere dalle scelte del Pdl, ammesso che quest’ultimo voglia ancora offrire attraverso il suo leader un’ultima chance al segretario del Pd più che in difficoltà politicamente per molti defunto.

 

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