“Chiedo scusa per avervi fatto preoccupare ma questo e’ il mio giornalismo”. Sono le prime parole di Domenico Quirico, inviato della Stampa, in una telefonata alla redazione del giornale, appena liberato. E a renderlo noto è il direttore del quotidiano, Mario Calabresi, in un tweet.
Di Quirico si erano perse le tracce in Siria cinque mesi fa dove era entrato, passando dal confine libanese, il 6 aprile scorso. Era già stato ad Aleppo e a Idlib, nelle zone liberate dagli insorti. Questa volta voleva arrivare sul fronte più difficile, nelle aree contese fra ribelli ed esercito regolare a Homs, città martire della rivolta. Si è trovato investito in pieno dalla controffensiva condotta dai militari e dai miliziani libanesi di Hezbollah. Il 9 aprile il suo ultimo sms. Poi il silenzio. Un silenzio lungo due mesi, quando i suoi rapitori gli concedono di utilizzare il telefono per dare in pochi secondi sue notizie alla moglie Giulietta e far sapere di essere tenuto prigioniero. Seguono nei mesi successivi altri due contatti, per dare la prova che è ancora vivo e sta bene, come chiesto dalla Farnesina che nel frattempo lavora senza sosta. Il gruppo che lo ha preso appartiene alla galassia degli insorti, una giungla di sigle, movimenti, profittatori della guerra, dove è difficilissimo districarsi.
La guerra civile siriana sta assumendo dimensioni mondiali. Dopo l’attacco con armi chimiche del 21 agosto, l’America, con il segretario di Stato John Kerry, rompe gli indugi. Si parla di raid per punire il regime di Bashar al Assad, distruggere il suo apparato di morte. Un’accelerazione che allarma la Farnesina. Nel caos immaginabile di un dopo attacco missilistico c’è il rischio di un rapido spostamento del fronte e di perdere i contatti con i sequestratori. Anche le trattative accelerano. Un pressing martellante per arrivare prima del probabile blitz americano.
Ed, ecco, finalmente, la liberazione dell’inviato de La Stampa. La notizia è giunta in Italia poco dopo le 20 di ieri sera e alle 21 il direttore Calabresi con un tweet l’ha annunciata: “Domenico #Quirico libero: Erano esattamente 5 mesi che aspettavamo questa notizia, commovente telefonata di Emma #Bonino”.
“È come se fossi stato cinque mesi su Marte. E ho scoperto che i marziani sono molto cattivi”, ha confessato Quirico che è arrivato a Ciampino, dove è stato accolto dal ministro degli Esteri Emma Bonino, poco dopo la mezzanotte. Fisicamente provato – è fortemente dimagrito, segnato e leggermente claudicante – ha raccontato per telefono al suo direttore che “è stata una terribile esperienza ma una grande esperienza. Cinque mesi sono lunghi ma ce l’ ho fatta. Mi sembra di essere stato su Marte, adesso sono tornato sulla terra e ho appreso alcune notizie di come si e’ evoluto il mondo. Chiedo scusa ma tu – ha detto ancora Quirico a Calabresi – sai qual e’ la mia idea di giornalismo di andare dove la gente soffre e ogni tanto tocca soffrire come loro”.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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