Lunedì sera Krystian Zimerman, ospite del Festival del pianoforte della Ruhr alla Filarmonica di Essen, in Germania, ha interrotto l’esecuzione al pianoforte delle ”Variazioni su un tema popolare polacco in Si minore” di Karol Szymanowksi, quando si è accorto che uno spettatore lo stava riprendendo con il cellulare. Il pianista polacco ha prima chiesto alla persona in balconata che lo riprendeva di smettere, continuando a suonare. Poi, dopo pochi istanti, ha lasciato il palco nello sconcerto generale del pubblico.
Rientrato in scena dopo alcuni minuti, prima di riprendere l’esecuzione, Zimerman ha motivato il suo gesto spiegando di aver già perso numerosi contratti “perché i manager discografici mi dicevano: mi dispiace, ma è già su Youtube. La distruzione della musica a causa di Youtube è davvero enorme”.
Conclusa l’esibizione, il pianista si è rifiutato di concedere il bis ed ha cancellato il ricevimento previsto dopo il concerto.
Il direttore del Festival, Franz Xaver Ohnesorg ha commentato l’accaduto allo Spiegel Online: “Quello che è successo è un puro e semplice furto e più un artista è sensibile, più ne rimane colpito nel profondo”.
Sono molti gli esponenti di spicco della musica classica mondiale che si sono schierati a favore di Zimerman. Il pianista tedesco Sebastian Knauer ha espresso al Guardian una preoccupazione sempre più diffusa nell’ambiente: “Le persone che riprendono coi telefonini durante i concerti sono un problema serio e meriterebbero di essere sbattute fuori dalla sala, perché poi ti ritrovi le registrazioni su YouTube e non ti capaciti di come ci si possa prendere simili libertà”.
La questione della legalità online, discussa anche nell’ambito del convegno organizzato dall’Agcom presso la camera dei deputati lo scorso 29 maggio, sta diventando di fondamentale importanza: da una parte il cosiddetto “popolo di internet” trema all’idea di vedere limitata la propria libertà d’azione, dall’altra gli artisti e i professionisti rivendicano il diritto a veder tutelato il proprio lavoro.
C.D.