Ore contate per il mitico Caffè Greco? Sembrerebbe proprio di si. E non è la prima volta che questo autentico tempio della cultura nazionale e romana si trova nella condizione di chiudere i battenti. Il 22 Ottobre, dopo una sentenza del Tribunale Civile di Roma, probabilmente verrà eseguito lo sfratto esecutivo dello storico locale di via Condotti, che fu frequentato da musicisti, pittori, poeti e letterati di chiara fama: De Chirico, Guttuso, Rossini e Orson Welles, solo per citarne alcuni.
La storia
Le prime notizie sul Caffè Greco sono ravvisabili nello Stato delle Anime del 1760 nel quale risulta gestore e forse anche proprietario un “Nicola di Madalena caffettiere”, dato che trova riscontro anche in un documento proveniente dalla parrocchia di San Lorenzo in Lucina e conservato presso l’Archivio del Vicariato.
All’inizio del XIX secolo il Caffè Greco divenne il ritrovo preferito di artisti e intellettuali tedeschi che si trovavano a operare in Italia. A documentazione del fatto, vi sono tra gli altri gli schizzi e ritratti a matita eseguiti da Carl Philipp Fohr in preparazione di un quadro mai realizzato a causa della morte dell’artista, annegato nel Tevere. Gli schizzi, conservati a Heidelberg e a Francoforte, sono ambientati nel Caffè Greco.
Da allora, il Caffè divenne in generale un punto di incontro per personalità intellettuali e politiche: Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII, fu un assiduo frequentatore del Caffè, così come lo fu Silvio Pellico.
Nella sala Omnibus del Caffè Greco sono esposti i medaglioni, le placchette in gesso e le miniature raffiguranti gli artisti, poeti, musicisti, che nel corso degli anni hanno frequentato il locale.
Il locale che ospita il Caffé, attività protetta dai Beni Culturali e riconosciuta come bene culturale di interesse particolarmente importante, è attualmente proprietà dell’Ospedale Israelitico. Quest’ultimo ha intentato causa di sfratto per terminata locazione.
A giorni lo sfratto esecutivo dovrebbe porre fine, al contenzioso in corso dovuto al canone di locazione tra la società proprietaria dei beni dell’Antico Caffè Greco Srl e i proprietari dell’immobile. Ma 22 ottobre apriremo regolarmente come tutti i giorni da 260 anni a questa parte. Il Caffè Greco aprirà le sue porte e svolgerà il suo lavoro”. Flavia Iozzi, da 20 anni proprietaria dello storico bar romano e moglie dell’amministratore delegato Carlo Pellegrini, non ha paura e in una intervista video rilasciata in esclusiva all’Adnkronos e pubblicata sul sito, risponde convinta che martedì prossimo, giorno in cui è previsto lo sfratto esecutivo del Caffè più famoso della Capitale, in via dei Condotti, come ogni giorno aprirà per garantire un servizio secolare eppure più volte negli ultimi anni messo a rischio.
C’è stata una causa di primo grado – spiega ancora Flavia Iozzi – in cui il giudice ha ritenuto di interpretare il vincolo ‘a modo suo’, senza aspettare nemmeno il tempo per l’appello, previsto per il 14 novembre prossimo. Hanno deciso di arrivare allo sfratto esecutivo con le forze dell’ordine il 22 ottobre. Non si capisce assolutamente l’urgenza, visto che non siamo morosi e abbiamo pagato l’affitto senza mai interruzioni o ritardi.
Con il titolare delle mura, l’Ospedale Israelitico, “la trattativa continua da due anni – assicura l’avvocato Nicola Paglietti – abbiamo presentato proposte scritte, ricevuto controfferte. Sicuramente non ha mostrato interesse alla nostra proposta di acquistare le mura. Le differenze circa il canone sono molto significative, l’attuale è di circa 17mila euro ed è stato proposto da noi il doppio. Ma ci sono stati chiesti 120mila euro, cifra secondo noi fuori mercato. Ci auguriamo si raggiunga una soluzione con buon senso reciproco anche grazie al Ministero, che ha garantito il proprio intervento, alla Regione Lazio che deve farlo per legge e anche al I municipio, nella persona del presidente Sabrina Alfonsi che si sta interessando al caso”.
OSPEDALE ISRAELITICO –“L’Ospedale Israelitico di Roma, in qualità di proprietario dell’immobile del Caffè Greco in via dei Condotti, comunica che il contratto d’affitto con l’attuale gestore del Caffè Greco si è concluso nel settembre del 2017 e, a malincuore, l’Ospedale Israelitico, ha avviato ormai due anni fa la procedura di rilascio del locale non avendo trovato con l’attuale gestore un accordo economico in linea con il valore di mercato”. Così, in una nota, l’Ospedale Israelitico che “conosce il valore storico dei luoghi e l’importanza della cultura – si legge – e assicura che i beni all’interno dell’immobile, e in particolare gli arredi di pregio, continueranno a essere tutelati, in linea con i principi che hanno finora guidato la tutela dei valori culturali del locale storico”.
“I ricavi derivanti dall’affitto dei locali sono sempre stati e saranno impiegati dall’Ospedale Israelitico di Roma nell’assistenza ai malati e per migliorare i servizi sanitari a beneficio di tutti i cittadini. Poche ore fa – conclude la nota – abbiamo ricevuto una richiesta di incontro da parte della Cgil Filcams in merito alla situazione dei dipendenti del gestore uscente Antico Caffè Greco Srl. Il Presidente dell’Ospedale, l’avvocato Bruno Sed, ha accordato un appuntamento alle sigle sindacali mostrando massima attenzione nei confronti dei lavoratori”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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