Dopo la tappa veneziana di martedì 2 aprile (al Teatro La Fenice), prima delle sue due date italiane, Sinéad O’Connor torna ad esibirsi a Roma (all’Auditorium Parco della Musica) domenica 7 aprile, riprendendo, là dove l’aveva interrotta l’anno scorso per problemi personali, la tournée di presentazione del suo ultimo album, How about I be me (and you be you)?
Nata a Dublino nel dicembre del 1966, la O’Connor è stata una delle interpreti più originali e apprezzate della scena pop di fine anni ’80 e dei primi ’90. Il suo album d’esordio, The Lion and the Cobra, forse anche il suo più originale ed intenso, mette subito in evidenza le straordinarie doti canore della cantante, e regala al pubblico alcuni dei suoi brani più belli e rappresentativi, come Drink before the War, I want your (Hands on Me) e la splendida Troy.
La consacrazione internazionale arriva nel 1990 con l’album I do not want what I haven’t got e con il singolo in esso contenuto Nothing compares 2 U, canzone scritta da Prince per i Family 5 anni prima ma rimasta fin ad allora sconosciuta ai più.
Seguono vari cd, non tutti brillantissimi, tra i quali segnaliamo l’album di standards Am I not your Girl? (1992), Universal Mother del 1994 e il bel disco di cover di classici reggae Throw down your Arms (2005).
Ma soprattutto si susseguono episodi di vita professionale e privata che spostano la luce dei riflettori sempre più sulle fragilità, le inquietudini e lo spirito di ribellione della cantautrice irlandese piuttosto che sulle sue indiscutibili qualità d’interprete.
Persino l’illustre collega Frank Sinatra si scomoda, nel 1992, dichiarando di volerla prendere a calci nel sedere in seguito al j’accuse sferrato dalla cantante in occasione del Saturday Night Live, quando strappò sul palco la foto di papa Giovanni Paolo II al grido di “Fight the real enemy” (“Combatti il vero nemico”), riferendosi esplicitamente ai casi di pedofilia che avevano recentemente coinvolto esponenti della Chiesa di Roma negli Stati Uniti d’America.
Sinéad torna in Italia accompagnata da una formazione di 6 elementi con cui presenterà, con un set integralmente acustico, la sua ultima fatica discografica e i suoi brani più celebri. E l’auspicio dei suoi molti fan è ovviamente che la “Fenice si sia finalmente rialzata e sia tornata” nella sua forma migliore (“You will rise, you’ll return… The Phoenix from the Flame”, Troy).
Riccardo Ruggenini
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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