A quasi due anni dall’inizio dei conflitti è sos per la scolarizzazione dei bambini siriani. Un quinto delle scuole del Paese ha subito danni materiali diretti o viene utilizzato come rifugio per gli sfollati. Inevitabilmente, l’istruzione di migliaia di bambini è compromessa dalla evidenti difficoltà pratiche.
Sono infatti almeno 2.400 le scuole danneggiate o totalmente distrutte e più di 1.500 quelle usate come rifugi. Più di 110 persone, tra insegnanti e altro personale scolastico, sono rimaste uccise, mentre mancano i dati numerici di coloro che hanno smesso di andare a lavoro. Anche i bambini vanno meno la scuola, spesso perché i genitori temono per la loro sicurezza e l’incolumità: solo ad Aleppo il tasso di frequenza è sceso del 6% e alcune scuole sono state usate dalle forze armate e da gruppi coinvolti nel conflitto. Nelle città in cui il conflitto è stato più intenso, alcuni bambini hanno già perso quasi due anni di scuola. È l’Unicef a presentare questa situazione dopo avere condotto nel dicembre scorso un’indagine su come la grave situazione interna al Paese abbia sconvolto la vita dei più indifesi.
“Il sistema scolastico in Siria è scosso dall’ impatto delle violenze”, ha detto Youssouf Abdel-Jelil, rappresentante Unicef in Siria. “La Siria una volta poteva andare fiera della qualità delle sue scuole. Adesso sta assistendo ad un rapido peggioramento dei risultati raggiunti negli anni passati”. Ma comunque l’istruzione rimane sempre una priorità.
Per questo l’ Unicef sta sostenendo più di 170 circoli scolastici ad Homs, Daraa, Damasco Rurale, Tartus, Lattakia, Hama e Quneitra. I circoli scolastici consentono a circa 40.000 bambini di ricevere materiali per l’istruzione e di prendere parte ad attività ricreative. L’ Unicef fornisce anche kit per l’insegnamento e l’apprendimento e sta riabilitando le scuole danneggiate.
Questi programmi d’istruzione in Siria, per i primi sei mesi dell’anno in corso, hanno un costo complessivo di 20 milioni di dollari. Finora l’Unicef ha raccolto poco più di 3 milioni di dollari.
E mentre sono di nuovo sotto il fuoco degli elicotteri dell’ esercito regolare alcuni quartieri del centro di Homs, la terza città più grande della Siria, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) fa sapere che “Un milione di persone sono scappate dal paese, altri milioni sono in fuga all’ interno del paese e ogni giorni migliaia di siriani attraversano il confine. La Siria sta andando verso un disastro di dimensioni gigantesche”, ha dichiarato l’ Alto commissario per i rifugiati Antonio Guterres.
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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