Non era mai accaduto nella storia della Borsa di Wall Street che l’indice Dow Jones chiudesse sopra i 15mila punti: è record senza precedenti. Indicativo anche il rialzo di un altro indice importante come lo Standard&Poor’s, giunto oggi a 1627 punti.
Se gli USA fanno la parte del leone, almeno per l’andamento in Borsa, l’Europa sta a guardare. Ad eccezione di Francoforte che proprio ieri ha toccato il suo record storico con l’indice Dax a 8,181 punti. La Borsa di Tokyo, Giappone, ha toccato il livelli più alti da giugno 2008 mentre, seppur forte della prestazione di Piazza Affari a Milano +1,54%, la borsa italiana rimane ancora lontana dai massimi fatti registrare nel 2007, il differenziale dei “bei tempi” rimane superiore del 60%. Dal fronte spread, il Bund tedesco è sceso sino a giungere a 256 punti. Il differenziale della Spagna si è attestato a 279 punti base col rendimento dei titoli iberici. Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in calo sui mercati internazionali; in discesa anche l’oro che viene scambiato a 1.445 dollari l’oncia, continuando a seguire la sua parabola discendente.
E.S.