Anche il sesso è patriottico? Nel caso in questione, issare il tricolore è stato soltanto il modo per rendere più visibile – e inconfondibile – la casa dell’amore a pagamento, evitando così al cliente disorientato di suonare al campanello sbagliato.
E’ accaduto in quel dell’Aquila, dove il centro storico è stato demolito quasi interamente dal terremoto del 6 aprile 2009, che fece anche oltre 300 vittime. Via Pasquale Colagrande, una traversa di viale Crispi, zona Villa comunale, soprattutto al civico indicato con bandiera, è sicuramente agibile al cento per cento. Tanto da potervi allestire una bella casa a luci rosse, nel bel mezzo di un condominio con una decina di appartamenti.
La segnalazione è arrivata proprio da alcuni residenti, che hanno anche descritto il particolare del tricolore sul terrazzino dell’abitazione all’interno della quale alcune persone offrivano compagnia e altro in cambio di denaro. Un caso unico per singolarità, a fronte di tante case d’appuntamento aperte e poi smantellate negli ultimi anni all’Aquila, che non è potuto passare inosservato ed è ora sotto inchiesta da parte della sezione di Pg della polizia di Stato presso la Procura, coordinata da Mauro Pansini e dalla Mobile.
La bandiera è stata issata molto probabilmente per evitare quelle situazioni spiacevoli che si erano verificate più di una volta: i clienti delle lucciole (raccattati tramite inserzioni fatte su quotidiani e siti), sbagliando, suonavano ai campanelli di altre abitazioni con tutto il disagio che questo poteva provocare. Non solo fastidio, ma anche preoccupazione in quanto l’attività di prostituzione si svolgeva soprattutto nelle ore notturne. Questo stato di cose non poteva essere tollerato oltre, motivo per cui dopo qualche segnalazione anonima senza conseguenze, alla fine è stato presentato un esposto più o meno dettagliato che ha attivato le indagini di polizia giudiziaria. Una segnalazione che non è arrivata subito, anche per il comprensibile timore di ritorsioni. Al momento, sono indagati per sfruttamento della prostituzione due stranieri, i quali sarebbero gli organizzatori della casa di appuntamento per il reclutamento delle ragazze (che si trattenevano pochi giorni cambiando spesso città) e della ricerca della clientela.
“La bandiera è stata issata probabilmente per evitare delle situazioni spiacevoli che si erano verificate più di una volta – si legge sul quotidiano online Il Centro – i clienti delle lucciole (raccattati tramite inserzioni fatte su quotidiani e siti), sbagliando, suonavano ai campanelli di altre abitazioni con tutto il disagio che questo poteva provocare. Non solo fastidio, ma anche preoccupazione in quanto l’attività di prostituzione si svolgeva soprattutto nelle ore notturne”.
Da considerare comunque saggia e provvidenziale per il loro business la scelta della nostra bandiera: ve la figurate la reazione dei potenziali clienti davanti a un bandierone nero, modello emblema dei pirati, con il temutissimo acronimo dell’Isis, the Islamic State of Iraq and Syria? Avrebbero suonato lo stesso o, piuttosto, se la sarebbero data a gambe, preferendo alla mezz’ora d’amore portare in salvo la propria pelle?
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