I giudici della seconda Corte d’ Appello di Milano hanno confermato la condanna in primo grado a 4 anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto, per Silvio Berlusconi, accusato di frode fiscale nell’ ambito del processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset.
Quasi 10 anni di indagini. Un’ udienza preliminare convocata e continuamente aggiornata di mese in mese fino ai rinvii a giudizio nel 2006. Per il primo grado quasi 6 anni di processo ‘ a singhiozzo’ tra richieste di ricusazione avanzate dai legali e l’ istanza di astensione presentata dal giudice. E ancora slittamenti dovuti al Lodo Alfano e al conseguente ricorso alla Consulta, richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia, legittimi impedimenti di Silvio Berlusconi, cambi di capi d’ imputazione. Simile la situazione per l’ appello ‘ tormentato’ da legittimi impedimenti per malattia dell’ ex premier, per la campagna elettorale, per l’ elezione del Capo dello Stato e la nomina del Governo. Il tutto per altri 5 mesi. Un vero e proprio percorso a ostacoli che ha portato oggi alla sentenza di secondo grado.
” La forza della prevenzione è andata al di là della forza dei fatti”. Così l’ avvocato Niccolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi, ha commentato la conferma in appello della condanna a 4 anni per l’ ex premier nel processo sui diritti tv Mediaset. ” Avevamo la consapevolezza che sarebbe andata cosi”’, ha aggiunto Ghedini.
La conferma in appello per i diritti tv non ha colto di sorpresa Silvio Berlusconi. I suoi legali lo avevano avvertito, impostando tutta la strategia processuale sulla ‘ battaglia finale’, quella davanti alla Cassazione. Non a caso, subito dopo il verdetto Niccolo’ Ghedini dichiara: ” Eravamo certissimi di questa decisione della Corte appello, tanto che avevamo fatto la remissione, resta il fatto che questi magistrati di Milano sono prevenuti”. Anche se informato in anticipo sulla sentenza, il Cavaliere non l’ ha presa bene. Soprattutto per il ‘ danno’ di immagine alla sua persona e al suo partito, azionista di riferimento del governissimo. Ormai ci sono abituato, sono vent’ anni che mi attaccano e la persecuzione giudiziria non finirà, sarbbe stato lo sfogo dell’ ex premier. Nonostante l’ amarezza e la rabbia, Berlusconi avrebbe deciso di mordersi la lingua e rinunciare a dichiarazioni di fuoco contro i pm, mandando avanti i suoi colonnelli, che hanno cominciato a sparare ad alzo zero contro il tribunale di Milano. Anche se la misura è colma, il leader azzurro, già nel vertice a pranzo con lo stato maggiore del partito e i ministri del Pdl, raccontano, avrebbe deciso di non dare ascolto ai ‘ falchi’ e di tenere separato il piano del governo dal fronte giustizia, almeno per ora. A frenarlo sarebbe stato anche il doppio risultato portato a casa prima della condanna (la guida della commissione Giustizia del Senato affidata a Nitto Palma e la nomina di Giorgio Santacroce alla presidenza della Cassazione, dove approdera’ Mediaset per l’ ultimo grado di giudizio) Letta, sarebbe la riflessione di Berlusconi, può rischiare di cadere solo se non farà le riforme e quei provvedimenti economici che noi abbiamo proposto (dall’ Imu alla riforma di Equitalia), avrebbe avvertito il Cav, che preferisce far reagire il Pdl agli attacchi giudiziari. Se non cessa l’ uso politico della giustizia da parte di certi pm, il partito reagirà con tutte le sue forze, anche con mobilitazioni di piazza, sarebbe stato il ragionamento dell’ ex premier, che dopo Mediaset teme un’ altra condanna a breve per il caso Ruby. Berlusconi preferisce trattenersi e sta alla finestra in attesa delle prossime mosse del premier Letta. Il suo obiettivo è giocarsi il tutto per tutto davanti alla Cassazione. Come detto qualche settimana fa in un’ intervista, ” alla fine ci sono gli integerrimi giudici della Cassazione che mi hanno sempre assolto, un giudice a Berlino l’ ho sempre trovato”. Una frase che fa riflettere, soprattutto oggi, dopo la nomina di Santacroce, considerato gradito al Pdl. Proprio la ‘ Suprema’ deciderà la sorte dei processi milanesi a carico del presidente pidiellino. In più, proprio davanti alla Suprema corte pende la causa civile per il lodo Mondadori. In ballo ci sono i 520 milioni di euro della Fininvest, condannata a Milano, anche in appello, a risarcire la Cir di Carlo De Benedetti per lo scippo della casa editrice. Condanna a parte, il Cavaliere canta vittoria per aver incassato la nomina di Palma, arrivata dopo la minaccian di far saltare tutto, che ha indotto il Pd a ricompattarsi davanti all’ ipotesi di mandare all’ aria le larghe intese. Denis Verdini, che ha gestito in prima persona per il partito la ‘ pratica’, dice: ” Me l’ aspettavo che Palma andasse alla Giustizia del Senato, c’ era un patto”. Raccontano che ogni brutto scherzo sia stato evitato grazie alla mediazione di Franceschini e col Colle nel ruolo di pompiere. Resta però tutti i dubbi del Pdl per il futuro: noi gli impegni li manteniamo e non veniamo mai meno alla parola data, di fronte al Paese, al Parlamento e al capo dello Stato. Ma la sinistra quante parole ha? Quali impegni e’ in grado di prendere e di mantenere?
C’era da aspettarsi che i siti stranieri (i giornali devono ancora uscire) dessero risalto alla notizia della condanna del Cavaliere. La tv nazionale Cbs titola: ” Silvio Berlusconi condannato a 4 anni per frode fiscale, verdetto confermato”. Quindi una corrispondenza dell’ Ap da Milano e sotto una foto dell’ ex premier con il volto corrucciato. Anche il sito del Wall Street Journal dedica spazio alla vicenda, con un pezzo dal titolo: ” Giudice conferma condanna per frode fiscale a carico di Berlusconi”. Poi il sottotitolo: ” Ex premier italiano annuncia che presenterà ricorso”. La notizia compare anche nel sito dell’ agenzia economica Bloomberg e su quello di Fox Business. E non finisce qui, perché arriverà domani il grosso delle reazioni internazionali e non.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy