Cipro in difficoltà, i mercati reagiscono male

Apertura in forte calo per le Borse europee in attesa del voto del Parlamento cipriota previsto per questo pomeriggio. Le condizioni poste dall'Ue fanno paura e da giorni i ciprioti esportano capitali all’estero.

Apertura in forte calo per le Borse europee in attesa del voto del Parlamento cipriota previsto per questo pomeriggio. Le condizioni poste dall’Ue fanno paura e da giorni i ciprioti esportano capitali all’estero. Tra i provvedimenti previsti infatti c’è anche quello di una pesante tassa una tantum sui depositi bancari. Questo provvedimento garantirà il finanziamento di 10 miliardi di euro promesso dalla Ue.
Nel dettaglio, si tratta di tassare i depositi del 6,75% per somme fino a 100.000 euro e del 9,9% oltre questa cifra. Il Parlamento, considerato che oggi è giorno festivo, è impegnato a far passare il provvedimento per ratificare l’accordo, prima della riapertura delle banche. Il timore è che i correntisti spaventati vadano in massa a ritirare i loro risparmi agli sportelli. La ricetta del governo cipriota prevede piani di privatizzazioni per 1.4 miliardi e l’aumento delle tasse sulle società dal 10% al 12.5%. Tutto questo al fine di scongiurare una nuova implosione bancaria e , con essa, del mercato del credito. La manovra finanziaria servirà per non dover ricorrere al prestito completo di circa 17 miliardi, necessari in caso di “collasso”.
Le conseguenze colpiscono tutte le borse mondiali. Soprattutto il settore bancario è in forte ribasso: Milano cede il 2,5%, Francoforte l’1,7% , Parigi il 2,1% e Madrid il 2,8%. L’euro perde quota sino a 1,293 nei confronti del dollaro mentre lo spread Btp-Bund si allarga a 335 punti in salita rispetto alla chiusura della scorsa settimana. In ribasso a Piazza Affari il comparto bancario: Unicredit -4,86%, Banco Popolare (-4,39%), Ubi Banca (-4,22%), Bpm (-4,09%) e Mps (-3,51%). 
Anche oltreoceano la borsa di Tokio (Nikkei) ha perso 340,32 punti (-2,7%), portandosi a quota 12,220,63 punti, passando dai nuovi massimi da 54 mesi di venerdì scorso all’odierno ribasso peggiore degli ultimi dieci.

E.S

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