Istat conferma: mercato immobili in caduta libera

Con i dati che l'Istat ha fornito oggi desunti dalle convenzioni notarili per la compravendita di immobili nell'ultimo trimestre del 2012, si conferma il trend fortemente negativo per il mercato del mattone: 174.599 notarili per trasferimenti di proprietà di unità immobiliari (-25,7% rispetto allo stesso periodo del 2011).

Con i dati che l’Istat ha fornito oggi, desunti dalle convenzioni notarili per la compravendita di immobili nell’ultimo trimestre del 2012, si conferma il trend fortemente negativo per il mercato del mattone: sono 174.599 gli atti notarili per trasferimenti di proprietà di unità immobiliari (-25,7% rispetto allo stesso periodo del 2011). Sia le convenzioni notarili relative ai passaggi di proprietà di immobili ad uso abitazione ed accessori, sia quelle che riguardano le unità immobiliari ad uso economico registrano variazioni tendenziali negative (rispettivamente -26,4% e -16,6%).

Nel complesso l’ anno 2012 si chiude con un numero di convenzioni per trasferimenti di proprietà immobiliare pari a 632.117, in caduta del 22,6% rispetto al 2011 e del 43,2% rispetto al 2006 (considerato l’ anno spartiacque per la tenuta complessiva del mercato immobiliare rilevata dalle statistiche di fonte notarile).
L’ Istat ha evidenziato una flessione più accentuata nel quarto trimestre quando il calo si è aggravato (-25,7%): 587.330 le convenzioni di compravendita di unità immobiliari ad uso abitazione ed accessori (- 22,8% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente), 39.654 quelle di unità immobiliari ad uso economico (-19,7%).
Questa caduta libera è legata anche all’erogazione di mutui sempre più col contagocce da parte delle banche: – 37, 4% nell’anno passato. Nel quarto trimestre 2012 le convenzioni notarili per l’ erogazione di mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche (69.369) confermano una variazione tendenziale negativa (-30,6%) in linea con i primi tre trimestri, chiudendo l’ anno con una flessione del 37,4% sul 2011.
Il 2012 è stato dunque un altro anno horribilis per il settore immobiliare. Lo scenario è mutato completamente: oggi conviene comprare un immobile, non certo vendere. Prezzi in discesa, maggiori sconti e tempi lunghi. Considerata la svalutazione delle case che non accenna a fermarsi, conviene comunque investire nell’immobile per i fortunati che hanno ancora da parte un gruzzoletto. Avere da parte dei soldi è fondamentale, perché le Banche concedono sempre meno facilmente i mutui a causa del più elevato rischio di insolvenza. La concessione dei mutui si basa infatti su un’attenta valutazione delle credenziali creditizie del richiedente. Quando non si saldano un certo numero di rate di un prestito o le si paga in ritardo, si viene segnalati nelle banche dati dei rischi finanziari col l’etichetta di “cattivi pagatori”, questo può ostacolare l’accesso ad altri prestiti per differenti anni. Le filiali concedono credito mediamente per un terzo circa del reddito netto mensile del/dei richiedenti, al netto di eventuali finanziamenti in corso.

Per coloro che invece vogliono vendere, magari una seconda casa, condizionati dalle eccessive spese entrate in vigore nel 2012 come l’Imu e il rincaro della tassa sui rifiuti, non è il momento migliore per farlo. Secondo The Economist, il più autorevole settimanale economico al mondo, dal 2008 ad oggi i prezzi delle abitazioni in Italia sono scesi vertiginosamente: in 5 anni la diminuzione è stata del 9,4%, nell’ultimo anno si è registrato un calo del -3.4%.

Consiglio per gli acquisti: chi ha ancora qualche risparmio investa, chi non ha fretta di vendere aspetti tempi migliori. A colui il quale avesse fretta di realizzare rimane invece soltanto la possibilità di patteggiare cercando di limitare i danni a suo carico.

 

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