In flessione del 6,1% nei primi 8 mesi 2013 (-455 milioni di euro) le entrate dell’imposta sul consumo dei tabacchi legata, in parte, al calo dei consumi determinato dalla diffusione delle sigarette elettroniche. In crescita invece l’imposta di bollo che risulta in aumento del 26,9% (+1.336 milioni di euro), per effetto degli aumenti introdotti via decreto nel 2011. Le entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo risultano pari a 4.808 milioni di euro (+107 milioni di euro pari a +2,3%):
Befera, con meno tasse ci sarebbe meno evasione – ”Indubbiamente. Ci sarebbe meno evasione per carenze di liquidità”: così il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera risponde, a Radio 24, alla domanda se con una minore pressione fiscale ci sarebbe anche una minore evasione. ” Ci sono vari tipi di evasione, noi cerchiamo di combatterli tutti con la massima intensità. In Italia bisogna pagare le imposte e se non ci fosse Equitalia non le pagherebbe nessuno. Che l’ evasore sia un parassita della società è un dato di fatto. Vorrei un aggiornamento di quei 100 miliardi di euro, mi pare che qualcosa l’ abbiamo recuperato, è stata abbattuta la forbice tra il reddito percepito e il reddito dichiarato. Ma l’ evasione fa ancora parte della cultura italiana, bisogna cambiarla. Evadere non è furbizia, bisogna insegnarlo alle nuove generazioni. Siamo un Belpaese di evasori, speriamo di cambiare”.
E’ vero che troppe tasse ci spingono all’infedeltà. Le dichiarazioni di Befera riscuotono il consenso dagli artigiani di Mestre: “la vera causa dell’ infedeltà fiscale presente in Italia – sostiene il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – è dovuta ad un carico fiscale che ha raggiunto un livello non più sopportabile”. “Indipendentemente dall’ evasione fiscale, il nostro Erario dispone comunque di una quantità di entrate maggiore degli altri Paesi. Il problema è che – spiega Bortolussi – lo Stato italiano questi soldi non li spende bene, nonostante debba farsi carico di una spesa molto elevata per gli interessi sul debito pubblico. Certo, l’ evasione va combattuta ed estirpata, ma e’ bene che in nessun modo si usi l’ alibi dell’ evasione fiscale per perorare la tesi che non ci sono i soldi, ad esempio, per la scuola, le infrastrutture, lo stato sociale o la sanità: chi sostiene questa tesi non dice la verita’”.
Nel 2012 la pressione tributaria in Italia, ovvero le imposte, le tasse e i tributi sul Pil, era pari al 30,2%: 3,7 punti in piùdella media Ue e ben 6,6 punti in più della Germania. La pressione fiscale in Italia (vale a dire la somma della pressione tributaria e quella contributiva sul Pil) è salita al 44% (per quest’ anno è prevista in aumento di un altro 0,3 punti). Tra i big dell’ Ue solo la Francia (46,9%) aveva un carico fiscale superiore al nostro, mentre tutti gli altri si collocavano abbondantemente al di sotto: Germania al 40,6%; Regno Unito al 37,1%, mentre la media Ue era del 40,5%.
Il calciatore Lionel Messi è ”l’evasore ideale, magari fossero tutti così”. Ha detto scherzando il direttore dell’Agenzia delle Entrate commentando il fatto che su 4 milioni di tasse contestate ne ha pagati 5.
I dati resi noti oggi dal Mef, che mostrano per i primi otto mesi del 2013 un calo del gettito Iva di 3,72 miliardi di euro (-5,2%) “dimostrano una volta per tutte che la stima di gettito fatta dal Governo, secondo il quale grazie all’ aliquota Iva al 22% si incassera’ 1 miliardo in piu’ nel 2013 e 4 nel 2014, e’ una favoletta raccontata agli italiani e, soprattutto, all’ Europa”. Lo scrive il Codacons in una nota in cui osserva che i soldi legati all’ aumento dell’ Iva “non arriveranno mai per la semplice ragione che aumentare le tasse sui consumi mentre questi stanno gia’ precipitando non puo’ che determinare una contrazione del gettito. In altre parole è un suicidio, un atto autolesionistico”.
Per questo Letta, spiega il Codacons, “se davvero vuole risanare il bilancio dello Stato, raggiungere il deficit del 3% per fine anno e mantenere gli impegni con l’ Europa, farebbe bene a fare un’ operazione verità sui conti e prendere atto dei numeri di oggi, sostituendo l’ aumento dell’ Iva con altre tasse realmente esigibili”. “Altrimenti – conclude – si va avanti con un bluff, con bilanci fasulli, che prima o poi richiederanno una manovra correttiva”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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