Davos, tra Greta e Trump è scontro

C’era da aspettarselo. Il Forum Economico Mondiale di Davos, che quest’anno ha voluto dedicare più spazio al tema della salvaguardia ambientale, è riservato la giornata odierna ad uno scontro a distanza tra due visioni opposte in tema di cambiamenti climatici. Da una parte la giovane attivista svedese, Greta Thunberg, dall’altra il presidente americano, Donald Trump. La prima profetizza un periodo di vita del Pianeta molto breve, se la temperatura globale continua ad aumentare, il secondo risponde sul fatto che “questo non è il momento del pessimismo sul clima”, definendo “profeti di sventura” coloro che mettono in guardia sul cambiamento climatico.

Il cinquantesimo compleanno di Davos avviene all’insegna del cambiamento climatico, con una partecipazione di attivisti senza precedenti. E la giovane svedese, arrivata ieri con una marcia da Landquart accompagnata da ambientalisti locali, è affiancata da una decina di ‘teenage changemakers’, coetanei impegnati sul fronte del clima.

“Se non trattiamo questa come una vera crisi, non potremo mai risolverla”. Greta Thunberg, la 17enne attivista svedese, la cui partecipazione questa mattina al World Economic Forum, a Davos, era in forse causa un malanno,  non si stanca di sottolineare l’emergenza della crisi ambientale. Una crisi della quale “la gente è ora più consapevole”, dice, ma per la quale “non è stato fatto nulla”.

Il fenomeno Greta nasce nell’agosto rovente del 2018, quello caratterizzato anche nel suo Paese da eccezionali ondate di calore e incendi boschivi senza precedenti. Questo la indirizza ad intraprendere una battaglia per la quale smette di studi mentre chiede al suo governo svedese  di ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Da allora non si ferma, coinvolgendo milioni di studenti di altri Paesi, anche oltre Europa. La sua prima partecipazione a Davos è registrata esattamente un anno fa. Oggi il suo secondo intervento nella sede del Forum economico mondiale.

“In  un certo senso sono successe molte cose dall’anno scorso”, dice Greta durante un panel al WEF, “la mobilitazione di massa di giovani in tutto il mondo ha posto il clima in cima all’agenda. Nessuno se lo sarebbe aspettato, ciò non toglie che ne emissioni di CO2 non sono state ridotte ed è questo il nostro obiettivo”.

Ci rimane poco tempo, dice ancora: “Restano pochi anni per reagire avendo il 67% delle possibilità di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi. Al livello di emissioni di ora, meno di otto anni”. E queste, sottolinea “non sono opinioni di qualcuno ma scienza”. E ad rafforzare ciò che dire dà lettura di una dichiarazione sul clima che cita un rapporto Ipcc.

Dopo il duro monito lanciato da Greta Thunberg ai big dell’economia arriva l’intervento del presidente Usa Donald Trump. Se all’inizio si spende in un panegirico di cosa di bello e di buona stia facendo il suo Paese: «L’America sta vincendo di nuovo, come mai prima», dice Trump durante il suo ‘special address’. «Abbiamo concluso accordi straordinari sul commercio con la Cina da una parte, e Messico e Canada dall’altra, i migliori accordi di sempre», rivendica, sottolineando il più basso tasso di disoccupazione di sempre fra i meriti della sua amministrazione e sciorinando « grandiosi numeri» che «rappresentano molte cose, nonostante la Fed abbia alzato i tassi troppo presto e li abbia abbassati troppo tardi». «Ci sono state cose molto positive da noi, non così positive, invece, altrove», aggiunge in un apparente ironico riferimento all’Europa, «nonostante i tassi negativi, una cosa a cui io mi abituerei facilmente». «È finita l’era dello scetticismo verso gli Stati Uniti e le aziende sono tornate nel nostro Paese».

Ambientalisti profeti di sventura. «Questo non è il momento del pessimismo sul clima», sottolinea Trump parlando di chi mette in guardia sul cambiamento climatico come «profeti di sventura». Lo ha detto il presidente americano Donald Trump a Davos annunciando che gli Stati Uniti parteciperanno all’iniziativa ‘1 miliardo di alberi contro il cambiamento climaticò, ‘Plant-for-the-Planet’.

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