Questi casi hanno almeno tre cose in comune: sono situazioni inverosimili, qualcuno è stato tratto in inganno ed ha creduto fossero situazioni reali (facendosi molto male almeno nel primo dei casi elencati), tutti i tre sono deepfake, video e audio creati con strumenti di intelligenza artificiale per far dire o fare a persone cose che quelle persone non hanno mai detto o fatto. Come tutto ciò che è ‘fake’, falsificato, il deepfake ha avuto una buona eco sulla stampa mondiale. La paura è che, come accaduto con le fake news, presto i video falsificati possano diventare strumento di propaganda e diffamazione nei confronti di avversari politici. Un report di Deeptrace, società fondata ad Amsterdam da Giorgio Patrini, spiega che in realtà dei circa 15 mila video falsi che si possono trovare oggi in Internet, il 96% è porno. Circolano su siti specifici, con un audience piuttosto corposa: 134 milioni di visualizzazioni, hanno calcolato, e una curiosità: tutti i deep fake pornografici hanno come oggetto donne famose, rivela il report. Quelli ‘politici’ sono una piccola minoranza, per ora. La preoccupazione più diffusa è proprio per l’utilizzo ‘politico’, ad esempio per screditare gli avversari con video imbarazzanti che sembrano veri. Come non incappare nell’errore di prendere per buono un video falso “Quando vediamo un video un po’ troppo strano, dovremmo cominciare a controllare, stare più attenti”, avverte Petrini. Qualcosa che dovremmo imparare a fare in automatico. Non fidarci troppo, controllare chi sia la fonte del video, cercare se è stato pubblicato da testate autorevoli, o commentato da giornalisti esperti del tema. “Noi ci occupiamo di scovare i deepfake, eppure sappiamo già che non ci sarà mai una tecnologia definitiva che possa porre fine al fenomeno”, conclude il fondatore della Deeptrace, società di sicurezza informatica. Non rimane dunque che prestare attenzione, svegliare dal torpore l’intelligenza, educare vista e udito. Se i deepfake dovessero riuscire a rieducare il nostro approccio con i social e tutto quello che offre il web in fatto di immagini e video, avrebbero già un gran merito. A.B.